Oro, gli investitori forse lo stanno trascurando troppo

Nel 2012 gli ETF specializzati sull’oro rappresentavano più del 10% di tutti gli ETF (inclusi quelli azionari, obbligazionari, ecc.). Questi strumenti ora sono più vicini al 2% rispetto al totale degli asset in ETF. Secondo James Luke, Co-gestore del fondo [tooltip-fondi codice_isin="LU1223082196"]Schroder ISF Global Gold[/tooltip-fondi], in un mondo di grandissima liquidità e di valutazioni altissime per gli asset finanziari, si tratta di una notizia positiva per l’oro. Non solo. Un andamento simile il manager lo scorge pure nell’azionario del comparto aurifero.

“L’attuale peso dell’azionario aurifero nord americano nell’indice S&P500 statunitense e nell’indice TSX canadese è sceso a uno misero 0,6%, dopo il picco sopra il 2% raggiunto nel 2012” puntualizza James Luke, che sottolinea come questa situazione nel suo insieme rifletta il numero contenuto di posizioni assunte dagli investitori sull’oro e sull’azionario legato all’oro, mentre le valutazioni di altri settori più convenzionali si attestano su livelli molto elevati.

“Questo scarso peso dell’oro nei portafogli degli investitori ci sorprende, visti i crescenti rischi geopolitici, il pericolo di inflazione in aumento e di conseguenza di tassi reali negativi. Anche perché la maggioranza delle società in cui investiamo hanno fondamentali in miglioramento e stanno scambiando al livello più basso nel loro range di valutazioni storico” tiene a precisare James Luke che, ritenendo l’azionario aurifero ancora conveniente, rivela un ultimo particolare : “Le nostre posizioni su questa asset class scontano un prezzo del metallo giallo inferiore ai 1.200 dollari/oncia, mentre l’attuale quotazione sul mercato è pari a 1.327 dollari/oncia (al 12 settembre)”.