Contatti

Andrea Delitala

Fed, le prossime mosse potrebbero creare condizioni avverse agli attivi rischiosi

Altrettanto pericoloso è il raggiungimento del limite di debito emettibile al governo USA previsto per settembre le cui implicazioni sono di assoluto rilievo.

22 Agosto 2017 09:43
financialounge -  Andrea Delitala BCE Corea del Nord Federal Reserve Jackson Hole Marco Piersimoni Pictet USA

In attesa di settembre, che si preannuncia un mese cruciale per cercare di capire come potrebbero muoversi i mercati nei prossimi mesi, cresce l’attesa per il simposio dei banchieri centrali a Jackson Hole (previsto nel prossimo week end dal 24 al 26 agosto).

“Draghi potrebbe offrire indicazioni di politica monetaria soprattutto alla luce dei recenti movimenti dell’Euro. In seguito a un movimento di quasi 10 punti percentuali, le prospettive d’inflazione dell’eurozona rischiano di essere riviste al ribasso di diversi decimali, riportandole pericolosamente a ridosso di quota 1% nel 2018” fanno sapere Andrea Delitala, Head of Euro Multi Asset, e Marco Piersimoni, Senior Portfolio Manager di Pictet Asset Management, che, in tal caso, ritengono probabile una frenata da parte della BCE sulla possibile uscita dal QE, la cui comunicazione è attesa dal mercato durante i prossimi mesi.

Per quanto riguarda invece la Fed, secondo i due manager, ci dovrebbe essere un graduale rialzo dei tassi di riferimento USA. Inoltre, nel momento in cui la banca centrale americana comincerà a ridurre il proprio attivo di bilancio interrompendo il reinvestimento automatico di cedole e proventi del proprio portafoglio titoli, potrebbero materializzarsi condizioni avverse agli attivi rischiosi. Esaminando i rischi c’è senz’altro da segnalare quello geopolitico tornato in primo piano ad inizio agosto con venti di guerra in Corea e nuove divisioni nella squadra di governo di Trump.

“Un altro evento potenzialmente pericoloso (in aggiunta alle tensioni geopolitiche) è rappresentato dall’impasse politica a Washington” sottolineano Andrea Delitala e Marco Piersimoni che poi spiegano: “Il raggiungimento del limite di debito emettibile al governo è previsto per settembre, e in assenza di un accordo sarà necessario il taglio di spese dell’amministrazione pubblica, la chiusura di uffici governativi e, nel caso estremo, di un default sui titoli di stato americani”.
Share:
Trending