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Idee di investimento – Obbligazioni – 17 luglio 2017

17 Luglio 2017 09:53
financialounge -  bund deflazione diversificazione mercati obbligazionari rischio di credito tassi di interesse USA
“L’insaziabile appetito per il rendimento ha spinto gli investitori ad assumere una crescente esposizione ai segmenti a più alto rendimento del mercato obbligazionario” spiega nell’articolo “Portafogli obbligazionari, perché puntare sui titoli con maggiore spread” Jim Cielinski secondo il quale, anche in un’ottica più ravvicinata, mancano chiare indicazioni che i rischi a breve termine prevarranno sulla tendenza di lungo periodo nel 2017. Jim Cielinski indica un modo efficace per incrementare il rendimento del portafoglio: aumentare l’esposizione ai rischi di spread e di credito cioè alle obbligazioni societarie, al debito dei mercati emergenti e ai titoli di debito ipotecario.

Occorre tuttavia seguire con attenzione l’evoluzione dei tassi sui mercati obbligazionari. Secondo Rick Rieder, Chief Investment Officer of Fundamental Fixed Income at BlackRock, e Co-Manager del Fixed Income Global Opportunities (FIGO), gli investitori farebbero bene a guardare anche all’evoluzione delle politiche delle banche centrali al di fuori dei confini statunitensi. Il manager, come emerge dall’articolo “Tassi USA, quelli dei Treasury decennali potrebbero toccare il 2,75 a fine anno” ritiene infatti che la risultante di tutte le dinamiche in atto e di quelle previste (relativamente alla Bce, alla Fed e alla BOJ), potrebbero spingere il rendimento dei Treasury USA a 10 anni negli Stati Uniti in un trading range compreso tra il 2,50% e il 2,75% entro la fine dell’anno (dal 2,37% attuale), sebbene non reputi i recenti movimenti al rialzo come l’inizio di una spinta drammatica più elevata nei tassi.

Edoardo Ugolini, Portfolio Manager gestore del fondo [tooltip-fondi codice_isin="LU0397464685"]Zest Absolute Return Var 4[/tooltip-fondi] di Zest AM nell’articolo “Dollaro USA e rendimenti dei bund a 30 anni tedeschi destinati a salire” esprime invece un’altra previsione, sempre in ambito obbligazionario, alla luce della propria riapertura della posizione corta (ribassista) sul bund 30y: “Non so se per fine anno o successivamente (o, magari, anche prima) ma secondo noi il Bund a 30 anni passerà dall’attuale rendimento dell’1,3% al 2%. Dunque crediamo che i tassi saliranno, specialmente in Germania che dovrà accettare (almeno) un po’ di inflazione per garantirsi un mercato europeo unito” puntualizza Edoardo Ugolini.

“Riteniamo che il bilanciamento continui a essere una buona strategia di portafoglio contro l’incertezza del futuro. E in questo ciclo di lenti rialzi dei tassi, crediamo che le misure della Federal Reserve americana non dovrebbero scoraggiare gli investitori nella costruzione di un portafoglio con una base durevole di fondi obbligazionari che si comportano come tali” sostiene invece nell’articolo “Rialzo dei tassi, un portafoglio ben bilanciato resta una buona strategia” Mark Brett, Gestore del portafoglio obbligazionario di Capital Group, secondo il quale oltre a buon mix tra azioni e obbligazioni, occorre diversificare la scadenza media dei titoli a reddito fisso in portafoglio e non eccedere nei bond societari.

Nel frattempo, come argomenta nell’articolo “Obbligazioni, forse potrebbe concludersi la fase rialzista degli ultimi 35 anni” Toby Nangle, Co-responsabile asset allocation globale e Responsabile multi-asset, EMEA di Columbia Threadneedle Investments, il protezionismo potrebbe comportare un indebolimento delle forze disinflazionistiche che hanno alimentato la lunga fase rialzista del mercato obbligazionario. “A nostro avviso la deglobalizzazione sarebbe costosa e destabilizzante per tutte le regioni del mondo” sostiene Toby Nangle, secondo il quale, in uno scenario nel quale prevalesse il protezionismo, la selezione dei titoli acquisterebbe maggiore rilievo, data la forte dispersione dei risultati a livello di singoli titoli.

Una selezione che non necessariamente deve essere indirizzata soltanto sui titoli ad alto rendimento e basso rating. “Il nucleo della nostra strategia prevede che i rendimenti dei migliori emittenti siano adattati al rischio e sfruttino i bassi volumi di trading” ha specificato nell’articolo “Come ricavare alti rendimenti con i titoli con rating AAA”, Morten Mathiesen, consulente principale di investimenti presso Moma Advisors A/S di Copenaghen, la casa d’investimento a cui fa capo la gestione del fondo Asgard Fixed Income Fund che ha registrato un ritorno del 18,8 per cento nell’ultimo anno e il +8,87% nei primi 6 mesi del 2017. Morten Mathiesen utilizza infatti un modello proprietario per prevedere e scegliere i migliori premi di rischio nei mercati obbligazionari a breve termine e di alta qualità. La maggior parte delle obbligazioni del fondo sono classificate con rating AAA, come per esempio le obbligazioni mutualistiche danesi.
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