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Salone del Risparmio 2017, il messaggio conclusivo: “PIR, occasione irripetibile”

Nella plenaria di chiusura dell’ottava edizione l’analisi del professor Tabellini (Bocconi) e il confronto sulle possibilità dei Piani individuali di Risparmio.

13 Aprile 2017 17:36
financialounge -  crescita economica debito pubblico Giordano Lombardo Guido Tabellini PIR SdR17

Si è chiuso da dove era cominciato il Salone del Risparmio 2017. Nella plenaria di chiusura, nell’auditorium Silver del Mi.Co., si è parlato di investimenti e crescita, in linea con il tema principale dell'evento. Ad aprire l’ultima sessione di giornata è stato il professor Guido Tabellini, docente di Economia alla Bocconi di Milano, che ha sottolineato le ricadute negative del debito sulle prospettive di crescita dell’Italia.

“Il debito pubblico è un macigno che rallenta la crescita e pone un’ombra sul futuro dell’Italia” ha detto nella sua relazione Tabellini, aggiungendo di ritenere “poco credibili” le previsioni di crescita per i prossimi anni se si continuerà con manovre economiche di questa portata. Secondo il docente della Bocconi, è necessario spostare la pressione fiscale sulla ricchezza in modo da poterla allentare dal lavoro. Interpellato sui Piani individuali di risparmio (PIR), Tabellini ha definito “importante” lo sforzo di “far affluire i capitali direttamente all’economia” senza l’intermediazione delle banche.

E di PIR si è parlato anche nel confronto successivo con, tra gli altri, il presidente di Piccola industria di Confindustria Alberto Baban. “Ci sono ventimila imprese piccole e medie in Italia che hanno le caratteristiche per sfruttare i PIR – ha detto Baban – ma la chiave deve essere l’aggregazione. Nell’economia 4.0 non servono più i distretti, ma gli ecosistemi composti da aziende compatibili in grado di contaminarsi vicendevolmente”.

Anche Giordano Lombardo, CEO di Pioneer Investments, ha evidenziato l’importanza di questo strumento di finanziamento “nato dalla cooperazione di diversi attori”. “Qualcuno teme già che ci sia una bolla intorno ai PIR – ha detto Lombardo – ma è troppo presto per un’analisi di questo tipo, il successo dei PIR andrà valutato sul lungo termine. Ciò che spero è che i PIR vengano spiegati agli investitori e che dunque ci sia un discorso di intermediazione. In ogni caso, indipendentemente dai PIR c’era già interesse intorno alla media impresa italiana”. “I PIR – ha ribadito Antonello Piancastelli, Condirettore generale e responsabile coordinamento Area Affari Fideuram-Intesa Sanpaolo – sono un’occasione unica per il nostro paese e un patrimonio da non disperdere. Compiere errori sarebbe imperdonabile”.

Secondo i primi dati, il Salone del Risparmio chiude la sua ottava edizione con una partecipazione record di operatori del settore ed un numero complessivo di visite pari a oltre 13.000.
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