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Idee di investimento – Azioni – 10 aprile 2017

10 Aprile 2017 09:44
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“Come investitori di medio-lungo termine, il nostro compito è guardare oltre le congetture di breve termine per individuare titoli interessanti capaci di avere successo nel lungo periodo” fa presente nell’articolo “Azioni globali, guardare oltre le opinioni di breve termine” William Davies, secondo il quale è possibile individuare aziende di qualità in un’ampia gamma di settori. “Continuiamo a prediligere le società growth difensive, quelle che hanno la capacità di generare tassi di crescita stabili in un mondo in cui il ritmo di espansione è flebile” sottolinea William Davies.

Intanto gli strategist delle grandi case d’investimento si stanno sempre più convincendo che l’Europa abbia maggiori potenzialità di rialzo rispetto a Wall Street. Come spiegato nell’articolo “Da Wall Street all’Europa, i gestori pronti alla grande rotazione”, la scorsa settimana gli strategist di Deutsche Bank AG hanno esortato gli investitori a ridurre le partecipazioni in titoli degli Stati Uniti a favore di azioni europee e lo stesso ha fatto BlackRock Inc. Gli strategist azionari di Morgan Stanley hanno aumento le loro previsioni di crescita degli utili per azione 2017 per l’MSCI Europe Index al 16 per cento, da una precedente proiezione del 12 per cento e alzato il target a 12 mesi dell’indice a 1.650 punti. Anche per gli esperti di Borsa di Societe Generale SA l’indice S&P 500 ha ora un limitato potenziale di rendimento per i prossimi due anni, a differenza dei titoli azionari della zona euro che trattano a sconto del 47 per cento rispetto ai loro omologhi statunitensi in base al rapporto prezzo/patrimonio: percentuale che si confronta con uno sconto del 40 per cento negli ultimi dieci anni.

L’idea che adesso il mercato azionario europeo, e più in particolare quello relativo alla zona euro, abbia maggiori potenzialità di rialzo rispetto a Wall Street lo ribadisce pure Richard Turnill, BlackRock’s Global Chief Investment Strategist nell’articolo “Strategie di portafoglio, c’è spazio per un rialzo delle borse europee”: “Dal momento che le valutazioni delle obbligazioni societarie sono elevate su tutta la linea, preferiamo assumere più rischi sul mercato azionario all’interno del quale ritiene che ci possa essere spazio per un rialzo delle borse europee sulla scia della più robusta crescita economica”.

Anche Peter Steffen, gestore del fondo bilanciato Ethna-DYNAMISCH di Ethenea dalla fine del 2016 ha iniziato a preferire l’azionario europeo rispetto a quello statunitense, per almeno cinque buone ragioni che elenca dettagliatamente nell’articolo “Azionario Europa, le 5 buone ragioni che lo fanno preferire agli USA”. In primis, le valutazioni risultano adesso estremamente attraenti rispetto a quelle delle azioni americane. In secondo luogo, sia la crescita economica che i risultati aziendali mostrano dati migliori in Europa rispetto all’America. In terzo luogo, i deflussi da parte dei grandi investitori internazionali dall’Europa a favore soprattutto degli Stati Uniti, hanno portato a una ingente sottoesposizione nell’azionario europeo. In quarto luogo, a seguito dei rischi politici il sentiment degli investitori verso l’Eurozona resta profondamente negativo: se questi rischi venissero meno ci sarebbero interessanti opportunità sul mercato azionario europeo. Infine, al quinto punto, ma non certo per importanza, mentre gli Stati Uniti sono ormai nella fase terminale del ciclo economico, l’Europa è ancora nelle prime fasi di ripresa.

Restando in Europa, gli investitori farebbero bene a non trascurare neppure le occasioni di investimento durante le fasi di turbolenza dei mercati e le potenzialità delle mid e small cap. “L’articolo 50 segna l’inizio di un processo di negoziazioni tutt’altro che semplice e, di conseguenza, ci aspettiamo ripetute fasi di volatilità, a mano a mano che i mercati comprenderanno le reali implicazioni sull’economia e sulle imprese” riferisce nell’articolo “Brexit: con l’articolo 50, le fasi di volatilità creeranno opportunità interessanti” Mark Whitehead, Head of Equity Income di Martin Currie (Gruppo Legg Mason), secondo il quale sarà importante riuscire a sfruttare le anomalie di mercato che potrebbero nascere durante questa fase.

Guido Marveggio, Responsabile delle strategie azionarie per le small e mid-cap europee di GAM, nell’articolo “Azionario Europa, perché il segmento delle mid e small cap non deluderà” approfondisce le ragioni in base alle quali ritiene che le valutazioni nel segmento delle piccole e medie imprese europee appaiono attraenti. “Tendiamo ad essere attratti dai titoli ciclici, e, più in particolare, dai titoli industriali, tecnologici e dei beni di consumo. Ci piacciono poi le compagnie caratterizzate da modelli di business a bassa intensità di capitale, le aziende attive nelle operazioni straordinarie, e i titoli di crescita (growth)” specifica Guido Marveggio, ricordando che è comunque l’attività di stock-picking (selezione dei singoli titoli) che sarà in grado di fare davvero la differenza.

Infine, nell’articolo “Mercati 2017, le occasioni da selezionare in borsa e nel reddito fisso” Maura Murphy, CFA e portfolio manager di Loomis, Sayles & Company (affiliata di Natixis Global Asset Management) specifica perché per quest’anno è incline all’azionario globale, con una particolare preferenza per la borsa di Tokyo. “Riteniamo che le azioni giapponesi possano costituire un’interessante fonte di reddito poiché beneficeranno della debolezza dello yen e della riforma del diritto societario e pensiamo che molte società giapponesi stiano diventando più inclini a premiare gli azionisti” spiega la manager.
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