BCE
BCE: tassi d’interesse invariati, nessuna modifica del quantitative easing
L’aumento dell’inflazione non convince Draghi. Intanto la BCE rivede al rialzo le stime del PIL per il prossimo triennio.
9 Marzo 2017 16:46
Come previsto da molti analisti, la BCE non ha apportato modifiche al programma di acquisti di titoli di Stato, né ha ritoccato i tassi d’interesse. A margine del consiglio direttivo di oggi, Mario Draghi ha spiegato che la crescita dell’inflazione core (ovvero senza l’aumento dovuto ai prezzi di energia e alimenti) non è ancora abbastanza sostenuta. Per questo motivo il quantitative easing non subirà modifiche, con acquisti per 80 miliardi di euro confermati a marzo e 60 miliardi di euro almeno fino a dicembre.
LA BCE RESTA VIGILE - Tuttavia, come affermato anche nei mesi scorsi, la BCE resta alla finestra e si riserva la possibilità di prolungare gli acquisti anche oltre “se necessario, e in ogni caso finché non riscontrerà un aggiustamento durevole dell’evoluzione dei prezzi, coerente con il proprio obiettivo di inflazione”. Obiettivo di inflazione che è vicino ma non superiore al 2%. Resta invariato, come detto, il costo del denaro: 0% per i tassi principali, 0,25% per il rifinanziamento marginale e -0,4% per i depositi bancari.
EURO IRREVOCABILE - Nel corso della conferenza stampa tenutasi a Francoforte, il governatore Draghi ha ribadito con forza che “l’euro è irrevocabile” sostenendo che “la moneta unica assicura solidarietà tra i paesi membri” e “la maggior parte dei cittadini vuole mantenerla”. Sul tema dei rischi politici legati alle prossime elezioni, il numero uno della BCE non si è sbilanciato: “Stiamo valutando con attenzione – ha spiegato – ma come ci hanno insegnato gli ultimi eventi non è detto che ci siano ricadute immediate sull’economia”. Prudenza anche sul prossimo incontro con l’amministrazione Trump: “Non ho alcun messaggio particolare per gli USA, ma sono certo che il rapporto sarà proficuo per entrambi”. Anche se Draghi non si è tirato indietro sulle accuse di presunta manipolazione monetaria arrivate proprio da Washington, sottolineando che la valutazione dell’euro è in media con quella degli ultimi anni mentre non lo è quella del dollaro.
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BCE: tassi d’interesse invariati, nessuna modifica del quantitative leasing (foto: Flickr BCE)[/caption]
INFLAZIONE ANCORA DEBOLE - In ogni caso, il nodo centrale dell’analisi della BCE rimane l’inflazione, il cui aumento ancora non convince del tutto, o almeno non convince al punto da avviare il tapering (ovvero la riduzione degli acquisti di titoli di stato). “La politica monetaria della BCE – ha affermato Draghi – è stata egualitaria perché ha creato posti di lavoro. Ma è ancora presto per dichiarare vittoria, almeno fino a quando i dati macroeconomici positivi non avranno ricadute in termini di aumento degli stipendi”.
PIL IN CRESCITA - Nella stessa giornata la Banca centrale europea ha diffuso le stime di crescita economica, ritoccando sia i dati sul PIL che sull’inflazione. Secondo le previsioni dei tecnici della BCE, l’inflazione (con il QE a pieno regime) arriverà all’1,7% quest’anno, all’1,6% nel 2018 e all’1,7% nel 2019. In base alle stime, il PIL dell’eurozona crescerà dell’1,8% quest’anno (stima precedente 1,7%), dell’1,7% nel 2018 (precedente 1,6). Confermata, invece, la crescita dell’1,6% per il 2019.
LA BCE RESTA VIGILE - Tuttavia, come affermato anche nei mesi scorsi, la BCE resta alla finestra e si riserva la possibilità di prolungare gli acquisti anche oltre “se necessario, e in ogni caso finché non riscontrerà un aggiustamento durevole dell’evoluzione dei prezzi, coerente con il proprio obiettivo di inflazione”. Obiettivo di inflazione che è vicino ma non superiore al 2%. Resta invariato, come detto, il costo del denaro: 0% per i tassi principali, 0,25% per il rifinanziamento marginale e -0,4% per i depositi bancari.
EURO IRREVOCABILE - Nel corso della conferenza stampa tenutasi a Francoforte, il governatore Draghi ha ribadito con forza che “l’euro è irrevocabile” sostenendo che “la moneta unica assicura solidarietà tra i paesi membri” e “la maggior parte dei cittadini vuole mantenerla”. Sul tema dei rischi politici legati alle prossime elezioni, il numero uno della BCE non si è sbilanciato: “Stiamo valutando con attenzione – ha spiegato – ma come ci hanno insegnato gli ultimi eventi non è detto che ci siano ricadute immediate sull’economia”. Prudenza anche sul prossimo incontro con l’amministrazione Trump: “Non ho alcun messaggio particolare per gli USA, ma sono certo che il rapporto sarà proficuo per entrambi”. Anche se Draghi non si è tirato indietro sulle accuse di presunta manipolazione monetaria arrivate proprio da Washington, sottolineando che la valutazione dell’euro è in media con quella degli ultimi anni mentre non lo è quella del dollaro.
[caption id="attachment_113570" align="alignnone" width="2048"]
BCE: tassi d’interesse invariati, nessuna modifica del quantitative leasing (foto: Flickr BCE)[/caption]INFLAZIONE ANCORA DEBOLE - In ogni caso, il nodo centrale dell’analisi della BCE rimane l’inflazione, il cui aumento ancora non convince del tutto, o almeno non convince al punto da avviare il tapering (ovvero la riduzione degli acquisti di titoli di stato). “La politica monetaria della BCE – ha affermato Draghi – è stata egualitaria perché ha creato posti di lavoro. Ma è ancora presto per dichiarare vittoria, almeno fino a quando i dati macroeconomici positivi non avranno ricadute in termini di aumento degli stipendi”.
PIL IN CRESCITA - Nella stessa giornata la Banca centrale europea ha diffuso le stime di crescita economica, ritoccando sia i dati sul PIL che sull’inflazione. Secondo le previsioni dei tecnici della BCE, l’inflazione (con il QE a pieno regime) arriverà all’1,7% quest’anno, all’1,6% nel 2018 e all’1,7% nel 2019. In base alle stime, il PIL dell’eurozona crescerà dell’1,8% quest’anno (stima precedente 1,7%), dell’1,7% nel 2018 (precedente 1,6). Confermata, invece, la crescita dell’1,6% per il 2019.