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Portafogli obbligazionari, come prepararsi allo scoppio della bolla potenziale

Sembra in aumento il pericolo dello scoppio di una bolla nel mercato obbligazionario: meglio evitare i titoli sovrani core e la sensibilità ai tassi di interesse.

19 Ottobre 2016 09:42
financialounge -  Columbia Threadneedle Investments Jim Cielinski mercati obbligazionari

Resta difficile prevedere quando finirà l’attuale rally obbligazionario pluridecennale, ma secondo Jim Cielinski, Responsabile reddito fisso globale di Columbia Threandneedle qualche indizio si sta già delineando per chi è capace di osservare con attenzione i mercati a reddito fisso.

“Far previsioni in campo finanziario non è mai facile. Tuttavia, quello che l’investitore dovrebbe comunque avere ben chiaro è che, indipendentemente dal fatto che la potenziale bolla stia o meno per scoppiare, il meglio in ambito obbligazionario è ormai alle spalle” dice Jim Cielinski il cui riferimento è al fatto che le valutazioni dei titoli sovrani dei paesi industrializzati sono semplicemente eccessive e la probabilità di ulteriori catalizzatori positivi è troppo esigua per aspettarsi guadagni apprezzabili nei prossimi tempi.

Che fare? Per Jim Cielinski i prodotti con bassa esposizione ai titoli di stato dei principali paesi sviluppati e / o con una ridotta sensibilità ai tassi d’interesse (cioè bassa duration) hanno buone possibilità di difendersi bene in questo difficile contesto di mercato e di proseguire nel registrare buone performance.

Per chi accetta un livello di rischio (in termini di volatilità del portafoglio) maggiore, i prodotti orientati verso allocazioni aggressive su molteplici settori o con una preferenza verso i governativi ‘non core’, quali, in particolare le obbligazioni societarie, i municipal bond e il debito dei mercati emergenti, dovrebbero evidenziare una interessante capacità di tenuta nel reddito fisso.

Per Jim Cielinski, l’entità della sopravvalutazione (‘la maggior parte dei titoli sovrani dei paesi sviluppati evidenziano caratteristiche compatibili con una bolla di mercato’) non è molto affidabile come segnale anticipatore di un punto d’inversione: serve un fattore catalizzante per provocare lo scoppio della bolla e, spesso, tale elemento catalizzatore, proviene da una fonte inaspettata. E, dal momento che l’attuale contesto è così peculiare e gli indicatori tradizionali non offrono molti indizi validi, meglio attrezzarsi con scelte di portafoglio adeguate per tutte le evenienze.

** Il presente articolo è stato redatto da FinanciaLounge. Una parte di contenuti e dati gentilmente concessi da Columbia Threadneedle Investments

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