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Fondi obbligazionari

Credito USA, resta allettante nonostante il rimbalzo dai minimi di febbraio

Il credito USA, i bond societari sia investment grade che high yield, hanno spazio per ridurre ulteriormente gli spread (extra rendimenti rispetto ai titoli di stato).

27 Settembre 2016 10:08
financialounge -  Fondi obbligazionari Legg Mason mercati obbligazionari USA

I risparmiatori che erano investiti il primo gennaio in un fondo obbligazionario high yield USA hanno dovuto affrontare non poche turbolenze di mercato in questi primi otto mesi del 2016. L’11 febbraio, sulla scia delle forti correzioni dei mercati finanziari di tutto il mondo, accusavano una perdita dell’8,68%. Hanno dovuto aspettare il 20 aprile successivo per tornare in pareggio con il valore del capitale che avevano a inizio anno: da allora, però, l’ascesa del valore della quota del fondo è stata (quasi) inarrestabile portando il guadagno del fondo da inizio anno al +7,7%.

Nel caso in cui, invece, la scelta fosse caduta su un buon fondo obbligazionario corporate bond USA l’alternanza dei rendimenti sarebbe stata la stessa ma con ampiezze inferiori: l’11 febbraio la perdita sarebbe stata limitata al -3,6%, l’azzeramento della perdita sarebbe sopraggiunto prima (il 26 febbraio) e il guadagno a oggi sarebbe del 6,3%.

Diverso invece il risultato finale se l’investimento iniziale fosse stato fatto in un fondo obbligazionario corporate bond USA short term, un prodotto del risparmio gestito che investe prevalentemente in obbligazioni societarie americane che scadono di solito entro i successivi 24 mesi: in questo caso, infatti, l’investimento segnerebbe una perdita del -1,7% in euro da inizio anno.

La ragione è dovuta al fatto che il calo del dollaro rispetto all’euro (-3,5%) è stato compensato solo in parte dalla riduzione dei tassi dei titoli obbligazionari USA a breve termine: la contrazione dei tassi per i titoli obbligazionari societari e high yiled è stata invece sufficientemente ampia da permettere non solo di colmare l’arretramento del biglietto verde rispetto all’euro ma anche di generare una ingente plusvalenza.
Una tendenza che potrebbe proseguire anche nei prossimi mesi dal momento che, come sostengono gli esperti di Western Asset (gruppo Legg Mason) il credito USA, le emissioni obbligazionarie societarie con rating Investment Grade (IG) e quelle high yield (HY), risulta ben posizionato per beneficiare dell’attenzione degli investitori a caccia di rendimenti interessanti.
Infatti, fanno presente i professionisti di Western Asset, a dispetto del robusto rimbalzo dalle quotazioni minime toccate in febbraio, gli spread (ovvero gli extra rendimenti offerti rispetto ai titoli di stato di uguale durata, ndr) restano attestati su livelli piuttosto elevati rispetto ai valori storici e, allo stesso modo, le stime relative ai tassi di default (fallimenti) si mantengono su livelli bassi: i fondamentali degli emittenti, al contrario, risultano nel complesso adeguati. Insomma, secondo Western Asset, esistono le condizioni affinchè si materializzi un’ulteriore riduzione degli spread (e quindi un aumento dei prezzi dei titoli) portandoli verso le medie storiche di settore tenendo conto che queste asset class dovrebbe beneficiare ancora del supporto garantito dall’approccio accomodante delle banche centrali.
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