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Debito emergente, valutazioni e fondamentali restano ancora attraenti

Il debito emergente, nonostante abbia già offerto ottimi rendimenti dall’inizio del 2016, resta ancora interessante grazie a valutazioni e fondamentali in ordine.

13 Settembre 2016 09:45
financialounge -  Legg Mason mercati emergenti

Gli investitori che all’inizio del 2016 hanno vinto le perplessità che aleggiavano sulle prospettive economiche dei paesi in via di sviluppo ed hanno comunque deciso di investire nel debito emergente sono stati ampiamente ricompensati.

Infatti 10 mila euro investiti in un buon fondo obbligazionario Paesi emergenti il primo gennaio sono diventati 11.310 euro (+11,31%): investiti in un buon fondo obbligazionario paesi emergenti con rischio di cambio coperto rispetto all’euro sarebbero cresciuti fino a 12.960 euro (+12,96%) mentre impiegati in un buon fondo obbligazionario Paesi emergenti specializzato sui titoli in valuta locale avrebbero fruttato un guadagno dell’11,6% (con un capitale investito salito a 11.600 euro).

Un importante supporto alle quotazioni del debito emergente è stato garantito dalla maggiore prudenza adottata dalla banca centrale statunitense (Federal Reserve) che ha mostrato un atteggiamento più consapevole sia verso le problematiche interne americane (raggiungimento dei suoi target di crescita economica USA e di aumento dell’inflazione) sia nei confronti delle potenziali implicazioni dei fattori di rischio a livello globale.

Alla luce di questo supporto, che dovrebbe persistere anche nei prossimi mesi, e di fattori di supporto interni ai mercati emergenti, sia Western Asset che Brandywine Global (entrambe case d’investimento del gruppo Legg Mason) continuano a esprimersi a favore dei mercati emergenti. Per le due società di gestione il debito emergente rappresenta, in questo momento, un’asset class molto interessante, sia sotto il profilo delle valutazioni che dei fondamentali.

In particolare, fanno presente gli esperti di Brandywine Global, le pressioni al ribasso sulle divise dei paesi in via di sviluppo che, a cascata, tendevano a far aumentare i rendimenti degli emittenti emergenti anche per le preoccupazioni di una potenziale inflazione fuori controllo, sembrano adesso essersi affievolite. Western Asset, dal canto suo quest’anno, per esempio, ha puntato molto sugli emittenti di Brasile, Messico e India ma l’allocazione del portafoglio deve comunque essere dinamica e opportunistica: infatti la cospicua appetibilità delle valutazioni attuali del debito emergente si spiega pure per ragioni legate ai timori dei fattori di rischio che hanno pesato e continuano a pesare sulla crescita globale.

“Tuttavia, se si tiene conto che circa il 30% dei titoli che costituiscono l'indice Citigroup World Government Bond offre attualmente rendimenti negativi, è fisiologico che gli investitori siano interessati alle aree che garantiscono rendimenti più generosi, come per l’appunto le emissioni obbligazionarie dei mercati emergenti, sia in valuta locale che forte” puntualizzano gli esperti di Western Asset.
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