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In attesa del coniglio bianco di Draghi

Attesi il prolungamento del QE oltre marzo 2017 e l’ampliamento dei titoli da acquistare ma Draghi potrebbe ancora estrarre il coniglio bianco sorprendendo i mercati.

7 Settembre 2016 08:00
financialounge -  BCE Eurozona inflazione J.P. Morgan Asset Management Maria Paola Toschi Mario Draghi Monica Defend Pioneer Investments quantitative easing

Nonostante abbia sparato ben oltre la metà dei proiettili a disposizione il bazooka imbracciato dalla BCE per risvegliare dal torpore l’economia europea non ha finora sortito gli effetti desiderati.

L’inflazione nell’Eurozona è rimasta ferma ad agosto, con un debolissimo aumento di solo lo 0,2% rispetto a un anno prima contro un obiettivo del 2% indicato dalla Banca Centrale, mentre la crescita del PIL nel secondo trimestre sempre nell’Eurozona è stata confermata allo 0,3%, causa lo stallo delle economie di Francia e Italia. Insomma, i mille miliardi sparati sinora dal bazooka di Draghi, sui 1.700 disponibili, per acquistare bond statali ma anche obbligazioni societarie non sono bastati. Per questo è grande l’attesa per quello che farà giovedì il Consiglio della BCE ma soprattutto per quello che annuncerà il suo presidente Mario Draghi in conferenza stampa.

A differenza di quello che sta accadendo alla sua collega Janet Yellen, la chairwoman della Federal Reserve americana i cui tentennamenti stanno facendo perdere la pazienza ai mercati, finora il prestigio riconosciuto dagli operatori finanziari a Mario Draghi è praticamente intatto. Le uniche critiche gli continuano ad arrivare solo dalla Germania, dove proprio due giorni prima della riunione della BCE il ministro delle Finanze Wolfgang Schaeuble ha messo sotto accusa davanti al Bundestag i tassi di interesse troppo bassi. Draghi non ha mai deluso sinora, tirando ogni volta fuori dal cilindro il coniglio bianco che nessuno si aspettava e riscuotendo il plauso dei mercati finanziari.

Cosa avrà in serbo per giovedì 8 settembre? Secondo gli strategist delle grandi case d’investimento le mosse possibili sono sostanzialmente due. La prima è un’estensione temporale degli acquisti dei titoli obbligazionari, il cui termine è stato precedentemente indicato a marzo del 2017. Ora Draghi potrebbe allungare a settembre dell’anno prossimo.

È un'idea condivisa da Maria Paola Toschi, Market Strategist di JP Morgan Asset Management, che, interpellata da Financialounge, nota che un'estensione sarebbe motivata dal fatto che l'inflazione continua a restare bassa. Sull'idea che Draghi possa annunciare un'estensione degli acquisti di asset anche oltre marzo 2017 è d'accordo anche Monica Defend, Head of Global Asset Allocation Research di Pioneer Investments, che sempre parlando con FinanciaLounge fa però notare che questa decisione, se verrà presa, sarà probabilmente comunicata ”quasi informalmente, senza dettaglio", magari nelle risposte che Draghi darà in conferenza stampa.

Una seconda possibilità per Draghi sarebbe ampliare lo spettro dei titoli acquistabili dalla BCE. Oggi sono solo obbligazioni, sia titoli di Stato che corporate bond. Qualcuno azzarda che gli acquisti potrebbero essere estesi anche a titoli azionari, una scelta giudicata molto improbabile, ma che se arrivasse manderebbe in euforia le Borse del Vecchio Continente.

Maria Paola Toschi pensa che la BCE potrebbe cominciare ad avere qualche problema nella strategia prolungata di acquisti di obbligazioni europee, e potrebbe annunciare una modifica dei parametri del QE proprio per scongiurare rischi di indisponibilità di titoli acquistabili. Ma esclude che si spinga anche a comprare azioni o altri asset: "una soluzione veramente estrema". La principale sorpresa secondo Toschi potrebbe proprio venire da una ridefinizione dei meccanismi di distribuzione degli acquisti di bond governativi, ma è una  decisione che potrebbe anche essere posticipata.

Anche Monica Defend è più propensa a ipotizzare cambiamenti di natura tecnica negli acquisti, in particolare ritiene "probabile che venga portato al 50% il limite per emissione" dall’attuale 33%, per rimuovere i vincoli che altrimenti ostacolerebbero il proseguimento del programma. Secondo Defend questi cambiamenti tecnici potrebbero essere annunciati subito ed essere preliminari all’allungamento temporale del QE.

Escluso invece da quasi tutti che possa spingersi ulteriormente nel territorio dei tassi negativi, già oggi in vigore per certe tipologie di depositi che le banche hanno presso la BCE. Negli ultimi tempi i tassi negativi sono diventati particolarmente impopolari non solo in Europa, e proprio all’inizio della settimana il governatore della Bank of Japan Kuroda ha ammesso pubblicamente che fanno più male che bene a banche, assicurazioni e all’economia in generale.

Queste le previsioni. Ma Draghi è un banchiere centrale di vecchia scuola, di quelli che non scoprono le carte fino all’ultimo e si divertono a prendere i mercati di sorpresa. Vediamo se anche questa volta il protagonista sarà il coniglio bianco di Draghi.
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