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Obbligazioni societarie emergenti, una delle asset class più interessanti

I rendimenti delle obbligazioni societarie emergenti, soprattutto quelle che scadranno entro il 2019, sono particolarmente generosi e con rischi non eccessivi.

6 Settembre 2016 09:24
financialounge -  mercati emergenti Natixis Investment Managers Peter Marber

“In un'ottica ponderata in base al rischio, le obbligazioni societarie emergenti potrebbero attualmente rappresentare una delle asset class più interessanti al mondo” sostiene Peter Marber, Head of Emerging Markets Investments di Loomis, Sayles & Company (Gruppo Natixis Global Asset Management).

Il manager, esaminando l’asset class, nota una contraddizione di fondo. A fronte di tassi di default a lungo termine delle aziende dei paesi emergenti sorprendentemente bassi negli ultimi 15 anni, le società investment-grade basate nei paesi in via di sviluppo hanno erogato rendimenti tra il 50% e il 70% in più di spread creditizio (cioè di extra rendimento) rispetto a società statunitensi analoghe e quasi il 100% in più rispetto al segmento delle emissioni high yield.

Guardando al presente, Peter Marber, individua nelle obbligazioni con scadenza breve dei mercati emergenti espresse in dollari USA strumenti che garantiscono rendimenti interessanti senza comportare un notevole rischio duration o di credito.

“Ad esempio” spiega Peter Marber “le obbligazioni societarie emergenti con scadenza tra i 2 e i 3 anni garantiscono rendimenti annualizzati del 3-4%: con pazienza è possibile individuare tali opportunità nell’ambito del credito corporate in oltre 60 paesi emergenti”.

Non solo. Secondo il manager, la qualità del credito di tale emissioni potrebbe essere migliore rispetto a quanto indicato dai relativi rating: questo perchè le agenzie di rating utilizzano il metodo del ‘sovereign ceiling’, il che significa che il rating di una società basata in un paese emergente non può essere maggiore del rating del relativo titolo di stato, sebbene il bilancio e la situazione patrimoniale complessiva della compagnia indicherebbe un rating superiore. Resta il fatto che diversi fattori hanno contribuito comunque a riconoscere valore all’asset class.

“Il rimbalzo globale dei prezzi delle commodity, iniziato nel primo trimestre del 2016, ha contribuito a spingere i prezzi dei titoli dei paesi emergenti per tutto il secondo trimestre del 2016” puntualizza Peter Marber che segnala inoltre come l'indebolimento del dollaro americano (alla luce dei ridotti timori sui rialzi dei tassi da parte della Fed) abbia contribuito al rafforzamento delle valute emergenti e alla riduzione degli spread creditizi (extra rendimenti delle emissioni societarie rispetto ai titoli di stato) di questi paesi.

“La ricerca globale di rendimento, con tassi di interesse negativi in Giappone e in alcune parti d'Europa, ha inoltre determinato un ulteriore abbassamento dei tassi di interesse in tutto il mondo. Il Brasile è stato il miglior performer in relazione ai benchmark su valute e credito: i prezzi degli asset si sono nettamente ripresi dal tracollo di fine 2015 legato allo scandalo di corruzione nazionale” conclude Peter Marber.
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