Federal Reserve
Fed: anche la credibilità è diventata negativa?
27 Luglio 2016 09:00
yle="color: #4b72ab;">Secondo diversi autorevoli commentatori , l’affidabilità della Federal Reserve americana è ai minimi termini anche per il braccio di ferro tra Falchi e Colombe
“La loro credibilità ormai è negativa come i tassi”. La battuta circola a Wall Street, dove la tradizionale deferenza con cui di solito si parla della Federal Reserve comincia a incrinarsi.
Oggi è prevista la riunione del Fomc da cui nessuno si aspetta un rialzo dei tassi. Ma per la Federal Reserve il problema è che ormai anche su siti abbastanza istituzionali come quello di CNBC cominciano a comparire titoli che parlano di “scarsa credibilità” della banca centrale più potente del mondo.
Proprio a CNBC, Dan North, capo economista di Euler Hermes North America, ha dichiarato che la credibilità della Federal Reserve "è molto, molto bassa" aggiungendo che ormai i mercati “non danno gran credito a quello che dice la Federal Reserve, e fanno bene”.
Dopo aver anticipato a dicembre, quando si decise ad alzare i tassi per la prima volta in quasi 10 anni, che avrebbe ripetuto la mossa quattro volte nel 2016, solo per ammettere a giugno di essersi sbagliata, ora la battuta che circola sul mercato a proposito di tassi sui Fed Funds è: “ci crediamo quando lo vediamo”.
Il problema è che, come scrive in un articolo su Bloomberg Timothy A. Duy, esperto di Federal reserve e docente alla University of Oregon, che la Fedederal Reserve è profondamente divisa tra falchi e colombe, e che queste ultime hanno per ora il pallino in mano, grazie anche alla Brexit.
Ma a settembre, se il flusso di dati in arrivo, a cominciare da quello sul GDP di venerdì, dovesse fornir loro munizioni, potrebbero prevalere i falchi. Nei verbali dell’ultimo meeting a giugno è messo nero su bianco che un rialzo sarà appropriato con dati positivi e in assenza di altri shock economici. E al ritorno dalle vacanze potrebbe essere molto difficile per le colombe dire di no.
“La loro credibilità ormai è negativa come i tassi”. La battuta circola a Wall Street, dove la tradizionale deferenza con cui di solito si parla della Federal Reserve comincia a incrinarsi.
Oggi è prevista la riunione del Fomc da cui nessuno si aspetta un rialzo dei tassi. Ma per la Federal Reserve il problema è che ormai anche su siti abbastanza istituzionali come quello di CNBC cominciano a comparire titoli che parlano di “scarsa credibilità” della banca centrale più potente del mondo.
Proprio a CNBC, Dan North, capo economista di Euler Hermes North America, ha dichiarato che la credibilità della Federal Reserve "è molto, molto bassa" aggiungendo che ormai i mercati “non danno gran credito a quello che dice la Federal Reserve, e fanno bene”.
Dopo aver anticipato a dicembre, quando si decise ad alzare i tassi per la prima volta in quasi 10 anni, che avrebbe ripetuto la mossa quattro volte nel 2016, solo per ammettere a giugno di essersi sbagliata, ora la battuta che circola sul mercato a proposito di tassi sui Fed Funds è: “ci crediamo quando lo vediamo”.
Il problema è che, come scrive in un articolo su Bloomberg Timothy A. Duy, esperto di Federal reserve e docente alla University of Oregon, che la Fedederal Reserve è profondamente divisa tra falchi e colombe, e che queste ultime hanno per ora il pallino in mano, grazie anche alla Brexit.
Ma a settembre, se il flusso di dati in arrivo, a cominciare da quello sul GDP di venerdì, dovesse fornir loro munizioni, potrebbero prevalere i falchi. Nei verbali dell’ultimo meeting a giugno è messo nero su bianco che un rialzo sarà appropriato con dati positivi e in assenza di altri shock economici. E al ritorno dalle vacanze potrebbe essere molto difficile per le colombe dire di no.