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Banche europee, due pesi e due misure

12 Luglio 2016 09:26
financialounge -  Deutsche Bank Europa non performing loan settore bancario sofferenze bancarie
Qualora ci fossero ancora dubbi sul fatto che i problemi che gravano sul sistema bancario non possano più essere circoscritti ai crediti incagliati (sofferenze) e ai tassi a zero (e negativi), i risultati di bilancio del primo trimestre di alcune banche svizzere, tedesche e inglesi li hanno sgomberati definitivamente. Si è potuto infatti constatare che perdite ingenti possono provenire anche da cause legali miliardarie (per esempio per multe su abusi su mercati valutari), piuttosto che per svalutazioni su derivati in portafoglio o, ancora, per trading finanziari azzardati. Non solo.

Secondo un recente rapporto del Fondo Monetario Internazionale (FMI) reso noto subito dopo la vittoria della Brexit al referendum britannico, il gruppo bancario tedesco Deutsche Bank è quello che da solo può provocare i maggiori rischi sistemici a livello globale per via dell’elevata esposizione sui derivati.

Alla luce di tutto questo, si è riaccesa la discussione su una normativa sui patrimoni bancari più equilibrata e non (come quella attuale) troppo sbilanciata sulle sofferenze in portafoglio: un nuovo modo di misurare tutti i rischi che gravano sulle banche senza i due pesi e le due misure attuali. Oggi infatti, le banche del Sud Europa (comprese quindi le italiane) continuano a soffrire più delle altre perché le loro sofferenze (puntualmente misurabili in modo oggettivo anche da analisti esterni e indipendenti) restano elevate impedendo una maggiore erogazione di nuovo credito a imprese e famiglie (a meno di nuovi aumenti di capitale).

Al contrario gli istituti del Nord Europa, a fronte di sofferenze minori (in percentuale agli attivi di bilancio), presentano zone d’ombra piuttosto estese per quanto riguarda invece i contratti derivati, le posizioni di trading finanziario e gli accantonamenti per cause legali: tutti valori lasciati alla autovalutazione interna del rischio.

Insomma è arrivato il momento di adottare regole identiche per tutti i giocatori, perché tutti i rischi devono essere valutati in modo equo e oggettivo, evitando di agevolare alcuni istituti rispetto ad altri per meriti che non hanno.
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