BCE

Perché non c’è più bisogno di un euro debole

5 Aprile 2016 09:26

financialounge -  BCE Credit Suisse dollaro euro mercati valutari
ro si è deprezzato sul dollaro di circa il 20 per cento negli ultimi due anni. Tuttavia, mentre il cambio tra la divisa unica europea e il biglietto verde è stato contraddistinto da un calo quasi senza soluzione di continuità da aprile 2014 a novembre 2015, periodo nel quale la svalutazione ha superato il 30 per cento, dal mese di novembre dello scorso anno si sta assistendo ad un graduale rafforzamento dell’euro rispetto al dollaro.

Si tratta di un trend che non piace soprattutto agli esportatori della zona euro (e quindi anche agli italiani) che vedono le proprie merci e servizi diventare meno competitivi sui mercati internazionali, soprattutto in quello americano. Ma secondo gli esperti dell’Europe Economic Research di Credit Suisse non c’è più bisogno di un euro debole.

“L'area dell'euro è passata da una ripresa in parte dipendente da uno stimolo derivante dalla domanda esterna ad una ripresa sempre più trainata dalla domanda interna. Questo è importante perché implica anche un cambiamento nella rilevanza del tasso di cambio per la crescita e per la politica della banca centrale europea” fanno sapere gli esperti di Credit Suisse. Una conferma in questo senso, è l'attenzione evidenziata dalla BCE nelle proprie mosse adottate a marzo, tramite le quali la banca centrale europea sembra aver spostato il focus da una valuta più debole al sostegno alla domanda interna. A questo proposito c'è molta discussione sulla «soglia del dolore» del cambio eur/ usd.

“La nostra analisi suggerisce che la ripresa europea ha raggiunto una «velocità di fuga» moderata in cui una solida crescita della domanda interna è ormai autosufficiente, grazie alla creazione di occupazione sostenuta dalla domanda orientata ai settori nazionali: pertanto, la durata e la qualità del recupero è adesso più vulnerabile agli shock della domanda domestica piuttosto che quella estera” sostengono i professionisti di Credit Suisse.