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Come pianificare il proprio futuro

29 Marzo 2016 09:01
financialounge -  educazione finanziaria gestione dei risparmi La voce del Risparmio piano di accumulo del capitale previdenza integrativa SDR16
L’articolo “Come e perché si risparmia” si conclude con un consiglio: quello di affidarsi un esperto che, insieme al risparmiatore, permette di progettare una adeguata pianificazione finanziaria, in base alla quale realizzare la corretta asset al location. Infatti il primo passo per pianificare il futuro è quello di allestire un portafoglio modellato sulle proprie effettive esigenze.

Se, per esempio, si ha intenzione di cambiare auto nei successivi due-tre anni servirà un portafoglio più prudente rispetto a quello che si può allestire se l’esigenza è quella della permuta della casa nei successivi 10 anni. Così come è diverso pensare a come finanziare gli studi futuri dei figli nei loro primi anni di vita oppure quando frequentano già il liceo: nel primo caso sarà sufficiente un piano di accumulo (pac) anche di poche centinaia di euro al mese per 10 o 15 anni mentre nel secondo caso, si renderà necessario un capitale di un certo spessore già accumulato e disponibile. A volte anche la fantasia può aiutare se però segue un preciso schema.

Per esempio, tra gli intervistati di FinanciaLounge c’è stato chi ha specificato di risparmiare accumulando per un anno i risparmi: alla fine dell’anno, insieme a tutta la famiglia, viene poi deciso dove destinare il gruzzolo (auto, abbigliamento, viaggi, seconda casa, ristrutturazioni). Tuttavia, se per questo tipo di esigenze si può anche operare anno per anno, nel caso della previdenza integrativa niente può essere lasciato al caso. E qui emerge un dato dolente dalle interviste: il tema previdenza è a macchia di leopardo.

Qualcuno afferma di pensarci (senza tuttavia specificare come), altri lo fanno utilizzando i fondi pensione aziendali (cioè versando il trattamento di fine rapporto, il Tfr, nel fondo pensione di categoria sfruttando anche il contributo aggiuntivo e gratuito del datore di lavoro) altri non ci pensano affatto e c’è ancora chi è convinto (beato lui) che la pensione pubblica (Inps) sarà sufficiente.

In realtà, l’assegno INPS sarà sempre meno generoso: si calcola che per un giovane neoassunto che lavorasse 40 anni, la pensione pubblica con le attuali regole coprire non più del 50% dell’ultimo stipendio contro il 70%-80% di chi in pensione c’è già oggi. Senza dimenticare che, entrare nel mondo del lavoro per un giovane oggi è molto difficile e riuscire ad avere un contratto con contributi previdenziali regolari è quasi un miraggio.
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