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Tassi negativi: guai per le banche se il mutuo è variabile

8 Marzo 2016 09:05
financialounge -  mutui settore bancario tassi di interesse
I mutui a tasso variabile sono rari in Nord Europa, francesi, tedeschi e olandesi preferiscono il fisso. A Sud invece il variabile è molto popolare, e per spagnoli e italiani che scelgono questa formula sta andando decisamente bene. Infatti con i tassi negativi il tasso di riferimento per il variabile è diventato anch'esso negativo e sommato allo spread, che ovviamente non può essere negativo, produce un interesse sulla rata mensile a volte veramente irrisorio.

Per le banche non è una bella notizia, ovviamente, ma come è possibile?

Il fatto è che sul variabile l’interesse è agganciato allo spread sull’Euribor, un tasso a sua volta variabile che oggi è negativo su tutte le scadenze, da una settimana a 12 mesi. E può succedere che per qualche rata mensile anche il tasso del mutuo vada sotto zero, rischio che le banche non corrono con le rate del fisso, predeterminate al momento del finanziamento.

Da quando la BCE è entrata in territorio tassi negativi, i tassi sui mutui sono scesi in media di oltre il 15% mentre i tassi sui depositi sono scesi del 12%, rendendo il margine delle banche veramente molto sottile. Per le banche che hanno concesso mutui a tasso fisso il rischio è ovviamente l’opposto, vale a dire che i tassi di mercato schizzino improvvisamente al rialzo. Ma per ora questa rimane un’ipotesi molto remota.
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