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Anthony Smouha

Settore bancario, il modello di business farà la differenza

12 Febbraio 2016 09:18
financialounge -  Anthony Smouha GAM settore bancario
Anche ieri le banche sono state nell’occhio del ciclone della Borsa. Gli investitori temono i crediti in sofferenza, il destino dei finanziamenti al settore petrolifero, il tasso Euribor negativo (che non offre margini di intermediazione alle banche), e i rischi sui derivati in portafoglio. Una tempesta perfetta che ha fatto crollare il settore bancario europeo del -28,8% da inizio anno mentre in Italia la perdita dei titoli bancari si estende addirittura al 35,7%.

Eppure le cose sono molto migliorate dalla crisi finanziaria del 2008, che ha fatto seguito alla crisi dei mutui subprime (2007) e al fallimento della banca d’affari USA Lehman Brothers (settembre 2008). Proprio da allora si è avuta una profonda trasformazione del quadro regolamentare bancario. Lo scoppio di quella crisi ha messo in evidenza che le banche detenevano livelli di capitale bassi rispetto al rischio degli attivi in bilancio e che i governi e le autorità che regolano i mercati non disponevano dei presidi per gestire il potenziale fallimento di una banca.

Ma ora il sistema bancario può vantare un livello di capitale molto più elevato rispetto ai minimi richiesti dalla vecchia normativa di Basilea II: basti pensare che se allora per le banche più importanti il requisito minimo di capitale richiesto si fermava al 2%, con le attuali regole (Basilea III) il capitale minimo oscilla fra il 10 e il 12%. Ma non tutte le banche sono uguali e secondo Anthony Smouha, gestore del [tooltip-fondi codice_isin="IE00B567SW70"]GAM Star Credit Opportunities[/tooltip-fondi] sarà sempre più determinante selezionare gli istituti di credito sui quali investire.

“Confidiamo nelle banche con un business di alta qualità e modelli di business che crediamo possano essere migliorati anche al fine di ricostruire il valore azionario. Preferiamo evitare le obbligazioni delle banche che navigano in acque poco sicure o che adottino modelli di business meno solidi” rivela Anthony Smouha che, a questo proposito, fa l’esempio di Deutsche Bank che questo mese ha ricomprato sul mercato alcune vecchie obbligazioni a tasso variabile al 100% nonostante stessero scambiando al 60% del loro valore il giorno prima dell’annuncio.

“Siamo un po’ più cauti sulle nuove obbligazioni subordinate convertibili (“Contingent Convertible, CoCos), scegliendo esclusivamente le migliori attività e limitando la nostra esposizione. Una buona analisi è necessaria e il dogmatismo deve essere evitato. Per alcuni bond, i rendimenti sono attualmente molto generosi e l’attuale caduta dei prezzi potrebbe rappresentare un interessante punto di ingresso” conclude Anthony Smouha.
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