BCE
I minimi di agosto resistono, Wall Street ha toccato il fondo?
21 Gennaio 2016 11:52

ì mini rally sgonfiato in chiusura dopo la peggior apertura d’anno di sempre. Mercoledì apertura da paura, il Dow cede oltre 500 punti, vengono sfondati al ribasso i minimi del 25 agosto. Poi arriva la cavalleria, il mercato recupera centinaia di punti. Ma negli ultimi minuti perde un po' di convinzione. È il key reversal? Vale a dire la svolta che segnala scampato pericolo?
In Europa e soprattutto in Italia lo sperano in molti. L'apertura di questa mattina va in questa direzione, ma per avere una conferma bisognerà aspettare le parole del numero uno della BCE Mario Draghi, che parla oggi. Abbiamo già visto come le opinioni sul mercato non siano mai state così contrastate, con chi dice che la correzione è stata esagerata, i fondamentali non la giustificavano, e adesso si può ripartire, mentre i pessimisti affermano che siamo solo all'inizio. Tutti continuano a citare Cina e petrolio.
Ma c'è anche il fattore Fed. Ha già anticipato che i tassi li vuole alzare altre 4 volte nel 2016 per portarli a fine anno al livello di 1,25-1,50% dall’attuale 0,25-0,50%. Denaro più caro vuol dire che diventa più costoso sostenere le posizioni sulle azioni. La Fed potrebbe pensarci su un po’ più a lungo, magari spaventata dalla peggiore partenza d’anno di Wall Street da sempre? È la stessa domanda che abbiamo fatto due giorni fa chiedendoci se magari qualcuno ha deciso di provare a forzare la mano a Janet Yellen e farle rinviare il prossimo rialzo. Anche in Europa potrebbe esserci la stessa tentazione. Oggi parla Draghi, e in molti vorrebbero sentirgli annunciare un rafforzamento del QE.
In Europa e soprattutto in Italia lo sperano in molti. L'apertura di questa mattina va in questa direzione, ma per avere una conferma bisognerà aspettare le parole del numero uno della BCE Mario Draghi, che parla oggi. Abbiamo già visto come le opinioni sul mercato non siano mai state così contrastate, con chi dice che la correzione è stata esagerata, i fondamentali non la giustificavano, e adesso si può ripartire, mentre i pessimisti affermano che siamo solo all'inizio. Tutti continuano a citare Cina e petrolio.
Ma c'è anche il fattore Fed. Ha già anticipato che i tassi li vuole alzare altre 4 volte nel 2016 per portarli a fine anno al livello di 1,25-1,50% dall’attuale 0,25-0,50%. Denaro più caro vuol dire che diventa più costoso sostenere le posizioni sulle azioni. La Fed potrebbe pensarci su un po’ più a lungo, magari spaventata dalla peggiore partenza d’anno di Wall Street da sempre? È la stessa domanda che abbiamo fatto due giorni fa chiedendoci se magari qualcuno ha deciso di provare a forzare la mano a Janet Yellen e farle rinviare il prossimo rialzo. Anche in Europa potrebbe esserci la stessa tentazione. Oggi parla Draghi, e in molti vorrebbero sentirgli annunciare un rafforzamento del QE.