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John Lambert

Retribuzioni, cosa succede se i dipendenti sono pagati di più

30 Dicembre 2015 10:41
financialounge -  John Lambert Larry Hatheway mercati azionari occupazione redditività economica reddito salari
Sono in molti tra economisti e sindacalisti a chiedersi se nel 2016 si potrà registrare ad un’inversione di tendenza rispetto a quanto visto negli ultimi anni e cioè ad un ulteriore incremento nelle disuguaglianze di reddito soprattutto nelle economie avanzate. Un fenomeno che ha determinato un’accentuazione della divergenza del potere di acquisto e del patrimonio disponibile tra i poveri e le classi media, da una parte, e i ricchi e gli ultra benestanti dall’altra.

Larry Hatheway, capo economista di GAM, è però convinto che alcuni fattori che hanno contribuito a divaricare il gap tra super-ricchi e resto del mondo dovrebbero tendere ad azzerarsi nel corso del nuovo anno mentre, in parallelo, l’avvicinamento del livello prossimo alla piena occupazione negli Stati Uniti, Germania, Regno Unito e Giappone si potrebbe tradurre in un aumento del livello dei salari: d’altra parte, i salari reali (cioè al netto dell’inflazione) sono già in aumento nelle economie avanzate.

Per quanto riguarda gli investitori, se da un lato tale fenomeno potrebbe comportare una riduzione dei margini e dei profitti aziendali, dall’altro non va assolutamente sottovalutato che l’incremento del potere d’acquisto delle famiglie fornisce una spinta importante alla domanda complessiva di beni e servizi che è una delle grandi assenti nel palcoscenico mondiale. Un aumento solido e sostenibile della domanda garantirebbe più carburante ai processi espansivi in corso in Giappone, Stati Uniti e, soprattutto, Europa.

Naturalmente, non ci sarebbero solo impatti positivi in caso di un aumento delle retribuzioni dei lavoratori non dirigenti. “Sebbene questo fenomeno possa rivelarsi positivo, come abbiamo detto sottolineandone le implicazioni sulla domanda globale, secondo alcune ricerche condotte sul mercato statunitense l'incremento sostanziale del salario minimo potrebbe avere un impatto significativo (tra il 33% i 50%) sulle aziende intaccandone la loro redditività” fa presente John Lambert, direttore d’investimento strategie azionarie globali e del Regno Unito di GAM. Ciò potrebbe infatti costituire un rischio considerevole dal momento che le attuali quotazioni azionarie scontano margini di redditività piuttosto tirate e, soprattutto, stimate per i prossimi anni su tali livelli o, addirittura superiori.
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