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Portafogli obbligazionari, una spinta dalla gestione attiva delle valute

7 Dicembre 2015 07:11
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Molte conferme ma anche un «nuovo» importante tema d’investimento. Il team gestionale di ANIMA ritiene in particolare che la gestione attiva delle valute nei portafogli dei fondi obbligazionari flessibili che ne prevedano la possibilità, possa rappresentare una significativa fonte di alpha (extra rendimento), alla luce di un mercato obbligazionario euro caratterizzato da tassi bassi e che dovrebbero stazionare sugli attuali livelli anche per i prossimi 12 mesi.


Per quanto riguarda il dollaro USA la view strategica di lungo periodo resta positiva contro l’euro, in quanto l’apprezzamento del cambio americano risulta favorito dal rialzo dei tassi, ma anche dall’indebolimento dell’euro per effetto del QE (quantitative easing) della BCE. Allargando l’orizzonte al resto del mondo, la stabilizzazione dell’economia cinese sta contribuendo a rendere di nuovo interessanti alcune valute asiatiche. Il team gestionale di ANIMA ha quindi provveduto, nei fondi obbligazionari flessibili, a ricostruire la posizione corta (ribassista) di euro verso un paniere (rialzista) di valute, anche emergenti come il peso messicano, rublo e rupia indiana.

Per quanto riguarda invece le conferme che il team gestionale di ANIMA ha deciso di riproporre si segnala il posizionamento neutrale sull’area Core della zona euro, all’interno della quale resta l’interesse sui titoli con scadenza compresa tra 5-10 anni e per i titoli indicizzati all’inflazione di Germania e Francia, e un sottopeso sui paesi semicore come Belgio, Austria e Olanda. Rinnovato anche il modesto sovrappeso sui titoli di stato italiani, con una preferenza per il tratto di curva 5-15 anni e, in misura minore, per gli inflation linked: sul resto della Periferia rimane moderato il sovrappeso sul Portogallo e sull’Irlanda con preferenza sulle scadenze 7-10 anni.

Passando poi al debito societario, il team gestionale di ANIMA resta moderatamente positivo sui corporate bond investment grade, mantenendo il sovrappeso di obbligazioni societarie ma con un sottopeso di duration; sul piano settoriale si conferma una marginale preferenza per utility, titoli industriali e telefonici, anche nei comparti del debito subordinato di alcuni player di elevato standing, mentre è stato ridotto il peso sulle emissioni finanziarie.

Per quanto riguarda infine i titoli high yield la view resta neutrale con la qualità del credito europeo valutata più favorevolmente rispetto a quello americano: quest’ultimo segmento, da un punto di vista tattico, può tuttavia dimostrarsi attraente.
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