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crescita economica

Tendenze macro economiche, high yield e dollaro favoriti

5 Novembre 2015 10:29
financialounge -  crescita economica dollaro Edoardo Ugolini High Yield inflazione Zest Asset Management
La crescita economica è più debole rispetto ai precedenti periodi di recupero mentre l'inflazione è la grande assente dopo la crisi finanziaria del 2008 nonostante le politiche monetarie molto accomodanti delle banche centrali dei più importanti paesi occidentali. Uno scenario macro economico che dovrebbe favorire soprattutto i titoli high yield e il dollaro mentre, in ambito azionario, l’Europa e il Giappone dovrebbero continuare a fare meglio di Wall Street e della maggior parte dei mercati azionari emergenti.

Il punto di partenza per esaminare quanto sta accadendo a livello macro economico è comprendere, come sostengono diversi economisti, che il principale colpevole del disallineamento tra ampia liquidità e la bassa inflazione, sono la sotto occupazione e la bassa remunerazione del lavoro. L'assenza di una sana competizione tra lavoro e capitale è quindi alla base di questa crescita economica debole con bassa inflazione. Infatti oggi il lavoro è a buon mercato, il capitale è a buon mercato, e le materie prime sono a buon mercato. Se tutte queste tre componenti sono disponibili a buon mercato non c'è grande sfida per innovare, mentre gli utili societari rimangono (soprattutto negli Stati Uniti) insolitamente alti, sebbene gli investimenti restino piuttosto contenuti. In pratica, è sufficiente più «quantità di input» (capitale, lavoro, materie prime) per avere migliori prestazioni bilanci. Uno dei principali risultati di questa tendenza è che una grande quantità di denaro viene risparmiato e non viene investito.

Come sfruttare al meglio questo speciale contesto macro economico? “Le politiche delle banche centrali resteranno nel loro insieme piuttosto accomodanti anche per il prossimo futuro. Ogni intervento di possibile rialzo rimarrà ben «dietro la curva» (cioè al di sotto delle dinamiche storiche del passato) dal momento che l'obiettivo è quello di sostenere la crescita in modo da assorbire la disoccupazione e lasciare che il lavoro possa riconquistare una posizione competitiva: da tenere sotto osservazione saranno soprattutto gli stipendi più che il tasso di disoccupazione” fa sapere Edoardo Ugolini, manager di Zest Asset Management, che, subito dopo, passa a elencare le scelte di portafoglio: “Assumiamo una posizione neutrale sulla duration (scadenza media dei titoli in portafoglio), con una posizione long (rialzista) sugli high yield. Il rendimento dei titoli, non dovrebbe infatti né salire troppo e nemmeno crollare finche gli stipendi dei lavoratori non mostreranno tassi di crescita superiori".

Il manager di Zest AM consiglia poi una posizione long (rialzista) sul dollaro USA verso l’euro e sul dollaro USA verso lo yen giapponese ma in ottica di carry trade (utilizzo della valuta a basso tasso per finanziare attività più rischiose) e non come un vero e proprio trading valutario. Infatti il segmento valutario non dovrebbe offrire grandi opportunità sotto forma di svalutazioni competitive anche perché si è constatato che consentono un trasferimento di flussi temporanei di investimenti ma non risolvono il problema di mancanza di domanda. Infine, se i mercati azionari negli Stati Uniti dovranno fare i conti con i profitti che stazionano ora sui livelli massimi e la piena occupazione, le Borse europea e giapponese dovrebbero continuare a beneficiare al meglio dello scenario di crescita lenta e politiche monetarie accomodanti.
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