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Risparmio in rosa, i tanti pregi e i pochi punti critici

16 Ottobre 2015 10:18
financialounge -  donne GAM Paolo Legrenzi risparmio gestito
L’aumento del lavoro femminile, il conseguente incremento della produttività, l’allungamento degli studi scolastici e dell’età di lavoro sono solo alcuni dei tanti pregi derivanti dalla crescita del lavoro femminile che agevola sia l’emancipazione delle donne in molti paesi e sia lo sviluppo economico. Tuttavia, nulla induce a pensare che tutti questi indubbi plus, possano in futuro rimuovere gli ostacoli di natura cognitiva ed emotiva che si frappongono alla comprensione degli elementi di base della gestione del risparmio. Al contrario, secondo Legrenzi Professore del Laboratorio di Economia Sperimentale GAM Italia – Ca’ Foscari, persone più affermate, emancipate, scolarizzate e autonome proveranno più forte la spinta al cercare di capire e, di conseguenza, al «fare da sé». Questa possibilità di «fare bene da sé» non è preclusa in linea teorica. E tuttavia incontra forti ostacoli, di natura cognitiva ed emotiva, soprattutto nelle risparmiatrici femminili. Le ricerche indicano come, in media, siano più avverse al rischio degli uomini, a parità di altri fattori. Questo rappresenta un ostacolo alla comprensione dei meccanismi della diversificazione finanziaria e, pertanto, anche uno dei pochi punti critici dello sviluppo del risparmio in rosa.

Resta il fatto che l’incremento del ruolo della donna nel risparmio sia una diretta conseguenza della crescita del lavoro femminile, fenomeno studiato all’interno del Laboratorio di Economia Sperimentale GAM Italia - Ca’ Foscari grazie alla collaborazione con il Professore Paolo Legrenzi. Infatti, a mano a mano che crescerà la parità di genere nel modo del lavoro, aumenterà anche la quota di donne risparmiatrici, e quindi autonome nel risparmio come sta già avvenendo nei paesi occidentali a sviluppo economico avanzato. L’aumento di questa quota di risparmio sarà anche dovuto ad altri fattori concomitanti. Uno è il crescere dell’età, e l’incremento quindi anche dell’età di lavoro. Di qui l’ampliarsi del periodo della vita in cui si risparmierà, dato anche il parallelo indebolirsi delle condizioni per stati con assistenza pubblica e centrale.

Ma c’è di più. In parallelo si potrà delineare un altro fenomeno non meno importante per le sue implicazioni sociali, economiche e finanziarie: le persone meno giovani richiederanno più cure del corpo, soprattutto nei confronti di malattie da anziani (del tipo: diabete e obsolescenza del cervello). Insomma dovrebbe registrarsi una decelerazione del tasso di incremento delle cure estetiche del corpo e iniziare un lungo periodo di maggiori cure del corpo, dovute all’allungamento dell’età della vita. Ne consegue che il settore delle cure biologiche del corpo avrà incrementi più forti rispetto a quelli, pur notevoli, delle cure estetiche.
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