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Aumento a marzo di crediti alle imprese e mutui

22 Aprile 2015 09:20
financialounge -  ABI banche italiane credito d'impresa mutui
Saranno i primi effetti tangibili del Qe avviato dalla Bce. Sarà il clima di maggiore fiducia che si comincia a respirare anche nel nostro paese. Sarà che i tassi di interesse minimi stimolano le richieste di nuovi finanziamenti. Resta il fatto che i dati dell’Abi, l’associazione bancaria italiana, di marzo confermano che le banche italiane hanno allentato i cordoni delle borse: basti pensare che l'ammontare dei prestiti alla clientela erogati dalle banche operanti in Italia, pari a 1.820 miliardi di euro è nettamente superiore, di quasi 121 miliardi, all'ammontare complessivo della raccolta da clientela, 1.699 miliardi di euro.

Segnali positivi emergono per le nuove erogazioni di prestiti bancari: i finanziamenti alle imprese hanno segnato nel trimestre dicembre 2014 – febbraio 2015 un incremento di circa il +7,6% sul corrispondente trimestre dell’anno precedente (dicembre 2013-febbraio 2014). Per le nuove erogazioni di mutui per l’acquisto di immobili sempre nello stesso trimestre si è registrato un incremento annuo di +42,4% rispetto al medesimo trimestre dello scorso anno. Nell’analogo periodo, le nuove operazioni di credito al consumo hanno segnato un incremento del +9,5%.

Nel terzo mese dell’anno, i tassi di interesse sui prestiti si sono posizionati in Italia su livelli ancora più bassi. Il tasso medio sul totale dei prestiti è risultato pari al 3,56%, minimo storico (3,60% il mese precedente; 6,18% a fine 2007). Il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni si è attestato al 2,70% 2,76% il mese precedente e segnando il valore più basso da ottobre 2010; 5,72% a fine 2007). Il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese si è collocato al 2,36% (il valore più basso da giugno 2010) dal 2,40% di febbraio 2015 (5,48% a fine 2007).
La nota dolente resta quella relativa alla rischiosità dei prestiti in Italia che è ulteriormente cresciuta,: le sofferenze lorde sono risultate a febbraio 2015 pari a quasi 187,3 miliardi di euro, dai 185,5 miliardi di gennaio 2015. Il rapporto sofferenze lorde su impieghi è del 9,8% a febbraio 2015 (8,5% un anno prima; 2,8% a fine 2007), valore che raggiunge il 16,5% per i piccoli operatori economici (14,4% a febbraio 2014; 7,1% a fine 2007), il 16,5% per le imprese (13,7% un anno prima; 3,6% a fine 2007) ed il 7,1% per le famiglie consumatrici (6,4% a febbraio 2014; 2,9% a fine 2007). Le sofferenze nette, invece, registrano a febbraio 2015 una diminuzione, passando dagli 81,3 miliardi di gennaio ai 79,3 miliardi di febbraio.
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