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Tassi ai minimi, torna la voglia di mutuo

17 Marzo 2015 10:05

financialounge -  mutui settore immobiliare tassi di interesse
continua discesa dei tassi di interesse dei titoli di stato e delle obbligazioni sta creando non pochi problemi agli investitori amanti del reddito fisso, c’è anche chi ne beneficia. Sono le famiglie italiane che, dopo anni di crisi economica e di mancanza di risorse disponibili, tornano ora a valutare l'acquisto della casa.
Approfittando dei prezzi degli appartamenti che sono calati tra i 15% e il 30% circa, di un minore pessimismo sul futuro (se non addirittura di un moderato ottimismo) e, soprattutto, di tassi di interesse sui mutui molto inferiori rispetto alle medie dell’ultimo decennio, gli italiani stanno ritrovando interesse verso il mattone. La conferma è arrivata dal report mensile elaborato dall’Abi, Associazione bancaria italiana, nel quale si legge che in termini di nuove erogazioni di mutui per l’acquisto di immobili a febbraio si è registrato un incremento annuo di oltre il 35%.
Tuttavia, se le condizioni di mercato sono particolarmente propizie, resta un ultimo dubbio, non proprio secondario: meglio il mutuo a tasso fisso o quello a tasso variabile? Secondo gli addetti ai lavori l’attuale trend potrebbe proseguire e un mutuo casa a 20 anni a tasso fisso, per esempio, potrebbe scendere sotto i tre punti percentuali mentre quello a tasso variabile attestarsi tra l'1,50% e l’1,80%. Attualmente, in ogni caso, un buon mutuo a tasso fisso a 20 anni è disponibile al 3,20% mentre un buon mutuo a tasso variabile ventennale è sottoscrivibile al 2,13% (tasso Euribor a tre mesi più l’1,95%). Tradotto in pratica significa pagare, per un mutuo da 150 mila euro, ogni mese 830 euro (tasso fisso) e 760 euro (tasso variabile).
Nel caso del tasso fisso il sottoscrittore pagherà l’importo mensile di 830 euro a prescindere da come si muoveranno i tassi di interesse mentre nel caso del contraente il mutuo a tasso variabile l’importo sarà soggetto alla variazione dei tassi e dell’Euribor. La scelta tra le due tipologie di mutuo è quindi soggettiva: i 70 euro mensili di differenza dell’esempio costituiscono una sorta di «premio assicurativo» che si paga per non avere nessuna sorpresa negli anni oppure, si risparmiano (nel caso del mutuo a tasso variabile), qualora i tassi rimanessero su questi livelli per sempre.

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