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Più opportunità che rischi sui mercati creditizi nel 2015

20 Gennaio 2015 09:10
financialounge -  mercati obbligazionari petrolio suggerimenti di investimento
L’attuale andamento dei mercati obbligazionari appare fondamentalmente sensato. Ne è convinto Christof Stegmann, gestore di portafoglio di Swiss & Global Am che dichiara: “Sei anni dopo la grande recessione, il ciclo economico globale rimane positivo, ma la dinamica di crescita è ancora inferiore alla media. Al contempo, le pressioni deflazionistiche continuano a prevalere sulle spinte inflazionistiche. Di conseguenza, i rendimenti reali e nominali «neutrali» rimangono strutturalmente bassi. Occorre quindi sottolineare nuovamente che la politica monetaria globale delle banche centrali rimarrà espansiva senz’altro più a lungo del previsto. Resta da vedere fino a che punto i rendimenti «neutrali» dovranno essere bassi e per quanto tempo e in che misura le banche centrali potranno rimanere accomodanti. Attualmente i mercati obbligazionari appaiono piuttosto sopravvalutati e in determinati mercati (sterlina inglese, yen e franco svizzero) è opportuna una bassa duration. Dal momento che tuttavia i fondamentali continuano a giustificare i bassi rendimenti, le posizioni di duration dovrebbero essere assunte unicamente in chiave tattica e con rigorosi limiti di stop loss”.

I mercati creditizi offriranno opportunità d’investimento interessanti anche nel 2015: il contesto di crescita nel complesso positivo, i premi al rischio generalmente adeguati, i rendimenti correnti allettanti rispetto a quelli dei titoli di Stato, le insolvenze attese contenute e la solidità dei bilanci e delle prospettive di utile delle imprese offrono, secondo Christof Stegmann, uno scenario interessante.
Per il gestore, inoltre, la ricerca di investimenti con rendimenti più elevati dovrebbe mantenere elevata la domanda di obbligazioni societarie ma, alla luce del ciclo del credito nettamente avanzato, vi sono anche alcuni rischi: le fusioni, le acquisizioni e i riacquisti di azioni proprie sono sempre più frequenti e, se effettuati in misura eccessiva, avranno effetti negativi sulle imprese.
“In alcuni settori e imprese e per le obbligazioni a breve termine i premi al rischio sono contenuti e poco interessanti. Inoltre, nel caso degli emittenti di paesi o settori critici (ad esempio l’energia) la liquidità del mercato potrebbe subire un deterioramento. Non da ultimo, anche un eventuale aumento dei tassi negli Stati Uniti dovrebbe avere conseguenze sui mercati creditizi. Per concludere possiamo affermare che, nonostante tutto, il nuovo anno le opportunità prevarranno sui vari rischi” rivela Christof Stegmann per il quale, tuttavia, non sarà sufficiente effettuare acquisti nell’asset class delle obbligazioni societarie, bensì continueranno a essere decisivi la selezione dei titoli e un costante monitoraggio per evitare nette correzioni delle valutazioni: a livello settoriale, il gestore resta cauto nei confronti dei titoli finanziari mentre alcuni emittenti selezionati con rating BB possono essere consigliabili per integrare il portafoglio.

La panoramica sul reddito fisso di Christof Stegmann si conclude sulle conseguenze del calo del prezzo del petrolio, un tema dominante in particolare per gli investimenti nei mercati emergenti. “Le prospettive economiche di mercati emergenti influenti come Brasile, Colombia, Venezuela, Russia, Kazakhstan, Nigeria e Malaysia dipendono dai proventi della vendita di petrolio e gas naturale. Le prese di beneficio degli investitori dopo l’ottima performance annuale delle obbligazioni in valuta forte (la Russia rappresenta un’eccezione) e il futuro aumento dei premi al rischio degli esportatori petroliferi causato dal calo delle entrate statali appaiono pertanto comprensibili. Ma il basso prezzo del petrolio offre anche opportunità: tutti i mercati emergenti dell’UE, ma anche paesi come Turchia, Sudafrica o Indonesia, beneficiano del miglioramento delle bilance delle partite correnti” conclude Christof Stegmann.
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