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High Yield

High yield, le valutazioni sono sganciate dai fondamentali

12 Gennaio 2015 16:50
financialounge -  High Yield mercati obbligazionari mercato del credito Morgan Stanley
Ci sono due aspetti che vanno soppesati attentamente per valutare le scelte d’investimento obbligazionario per il 2015: il probabile andamento divergente delle banche centrali dei principali paesi occidentali e le dinamiche demografiche nel lungo periodo. Cominciamo dalle autorità monetarie. È piuttosto probabile che nel 2015 la Federal Reserve torni alla «normalizzazione» del mercato monetario americano aumentando i tassi di interesse: una mossa che dovrebbe essere seguita dalla Banca d’Inghilterra mentre la Bank of Japan (BOJ) e la BCE dovrebbero muoversi in direzione diametralmente opposte proseguendo l’allentamento monetario.

D’altra parte le dinamiche demografiche nel lungo periodo fanno prevedere che la richiesta di obbligazioni (soprattutto, ma non solo) di alta qualità resterà sostenuta determinando in tal modo un limite al possibile rialzo dei rendimenti obbligazionari.
Ecco perché, anche gli analisti che ipotizzano un aumento dei tassi d’interesse della Fed il prossimo anno in presenza di una crescita negli Stati Uniti solida, limitano le stime dell’aumento dei rendimenti dei Treasury decennali Usa al 3%.

Un contesto nel quale la caccia al rendimento riprenderà già nelle prossime settimane per proseguire per tutto il 2015. Un atteggiamento che suggerisce a tutti gli investitori obbligazionari di prendere in considerazione un aumento dell’esposizione al comparto high yield e del debito dei mercati emergenti all’inizio del prossimo anno. Resta indispensabile una stabilizzazione delle quotazioni del petrolio per stimare i danni effettivamente subìti da alcune economie come Russia e Venezuela ma, dal momento che molte altre asset class a reddito fisso hanno continuato a svalutarsi durante gli ultimi mesi ci potrebbero essere delle interessanti opportunità in quelle tipologie di titoli dove i prezzi si sono allontanati maggiormente dai fondamentali.
Si tratta, in particolare, dei segmenti relativi ai titoli obbligazionari degli emittenti periferici della zona euro, delle obbligazioni in valuta forte dei mercati emergenti e, soprattutto, degli high yield USA e Europa.

L’aumento dell’avversione al rischio e la diminuzione della scarsa liquidità a disposizione degli investitori in questi ultimi mesi, stanno spingendo i mercati a «svendere» le emissioni ad alto rendimento (caratterizzate da un più elevato rischio) per fare posto a titoli, governativi e societari, ritenuti solidi e sicuri: una tendenza che ha già creato le premesse per individuare titoli ed emittenti eccessivamente trascurati in base ai loro fondamentali e che potranno dare cospicui extra rendimenti nei prossimi mesi.

“La recente flessione che ha interessato i titoli obbligazionari corporate in USA ha creato delle opportunità d’investimento sui titoli Investment Grade e High Yield. Abbiamo rivisto al rialzo le stime sulle obbligazioni societarie in Asia e ci attendiamo un allargamento degli spread sul debito emergente. Riteniamo esista una buona probabilità che la BCE acquisti corporate bond e cartolarizzazioni nel 2015” dichiara la divisione Morgan Stanley Research che, in merito al credito cartolarizzato preferisce i titoli Collateralized Loan Obligations e Non-Agency rispetto alle Commercial Mortgage- Backed Securities.
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