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Giuliano D'Acunti

GTR fund, obiettivi raggiunti nel primo compleanno

19 Dicembre 2014 14:10
financialounge -  Giuliano D'Acunti Invesco Global Targeted Returns Fund performance
Buona la prima, anzi ottima. Alla fine del suo primo anno di attività (dal 18 dicembre 2013 a ieri), l’Invesco Global Targeted Returns (GTR) fund può infatti sfoggiare numeri molto lusinghieri: un rendimento del 6,56 per cento con una volatilità del 3,6 per cento.

Una gestione che ha saputo contenere le oscillazioni delle quota nonostante nei dodici mesi non siano mancati i periodi di forte instabilità dei mercati come, per esempio, a inizio 2014 in occasione dello scoppio della crisi russo – ucraina, e poi anche in estate, ad ottobre e nelle ultime due settimane, quando cioè si sono materializzate nuove tensioni sui mercati finanziari a seguito della instabilità della Grecia e del continuo calo del prezzo del petrolio.

Performance, quelle del fondo GTR, che, corrette per il rischio, risultano peraltro perfettamente in linea con gli obiettivi dichiarati per un orizzonte temporale d’investimento di tre anni: e cioè, un rendimento su base annua pari al tasso Euribor maggiorato di 5 punti percentuali con una oscillazione media della quota inferiore alla metà di quella delle Borse internazionali che, negli ultimi 12 mesi, in base all’indice Msci World (rappresentativo delle azioni di tutto il mondo) hanno registrato una volatilità del 10,4%.

Ma a quale tipologia di investitori può essere consigliato il fondo GTR?
Per definizione un portafoglio multi asset come quello di questo comparto è ben diversificato e punta a generare rendimenti interessanti in scenari di mercato diversi. Ad esempio, può rappresentare la componente «core» di un portafoglio di investimento conservativo, capace di generare un rendimento costante nel tempo e a basso rischio, combinandosi efficacemente con fondi «satellite» che permettano singole, modeste, puntate su mercati, strategie, valute e strumenti direzionali che, di volta in volta, siano ritenuti interessanti.

Al contempo, può essere utilmente impiegato come «satellite» all’interno di un portafoglio fortemente direzionale: la capacità di generare rendimenti stabili al mutare delle condizioni di mercato è, per definizione, riflesso della decorrelazione di questi strumenti dalle asset class tradizionali.

Una duttilità che consente al fondo GTR di essere tra i preferiti anche tra i clienti private italiani, orientati a conseguire un buon rendimento in una cornice di volatilità sotto controllo.

“Il fondo è la proposta ideale per la clientela private che non ricerca la performance fine a se stessa quanto il rendimento con il giusto profilo di rischio, quello cioè che non mette a repentaglio il capitale investito nemmeno nei momenti di forte stress dei mercati” puntualizza Giuliano D'Acunti, Head of Sales per Invesco in Italia.

A questo proposito, quali sono gli elementi distintivi di questo fondo?
“Il valore della nostra proposta risiede in tre punti chiave: un approccio unico all’investimento, un obiettivo di rischio/rendimento chiaro e sostenibile, gestori di talento. A differenza di altri prodotti multi asset, Invesco Global Targeted Returns non si limita a considerare asset class le classi di attivo tradizionali, per quanto liberamente esse possano essere mixate nel portafoglio. Per noi le asset class sono le idee: qualunque idea, per quanto innovativa e unica essa sia, se è riproducibile sul mercato, è una asset class. Questo è un nuovo paradigma d’investimento che consente di approcciare i mercati in modo del tutto nuovo: ogni idea viene scandagliata per valutarne le potenzialità in termini di rendimento ma anche per soppesarne gli impatti in termini di pericolosità. In pratica si approfondisce quanto le idee possano sfruttare i differenziali di rendimento, assumendo anche posizioni long (rialziste) e short (ribassiste), e quanto posano coesistere efficacemente in un portafoglio che ha obiettivi di rendimento e volatilità dichiarati. A questo si aggiunge un team di investimento che è unico per capacità ed esperienza e che si può avvalere di tutto il supporto delle nostre migliori competenze gestionali a livello globale” argomenta Giuliano D’Acunti.
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