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Le economie emergenti in aiuto ai risparmiatori italiani

4 Dicembre 2014 12:10
financialounge -  GAM italia mercati emergenti tassi di interesse
Rendimenti ai minimi storici dei titoli di stato, obbligazioni societarie ai minimi termini di redditività e azioni ai massimi storici. A questo "trilemma" dei risparmiatori, a prima vista senza soluzioni, corrono in aiuto i tassi americani in rialzo e il dollaro forte che, delineando uno scenario complicato per le economie emergenti, possono offrire una possibile via di uscita.

È lungo questo sentiero che si muovono le riflessioni di Carlo Benetti, Head of Market Research & Business Innovation di Swiss & Global, nel commento analitico L’Alpha e Beta del 1 dicembre.

“Il principale elemento dello scenario macroeconomico globale è la continua divergenza tra le economie degli Stati Uniti e le altre aree del mondo. La divergenza tra tassi di crescita ed inflazione tra Stati Uniti da una parte ed Europa, Giappone e Paesi Emergenti dall’altra costituisce il principale elemento di osservazione per analisti e gestori: da questa divaricazione discendono infatti azioni di politica monetaria molto diverse tra loro e differenti implicazioni sui portafogli" riferisce Carlo Benetti che poi aggiunge: “La decisa ripresa dell’economia americana ha effetti positivi sui paesi che hanno più stretti rapporti commerciali con gli Stati Uniti, ad esempio Canada e Messico. D’altra parte la speculare debolezza dell’euro ha effetti positivi sulle esportazioni europee ed il maggior costo della bolletta energetica, pagata in dollari, è compensato dalla caduta del prezzo del petrolio”.

In questo contesto, il risparmiatore sfugge al «trilemma» allungando le opzioni e l’orizzonte temporale, ma il dollaro forte e i prezzi delle materie prime deboli mettono in rilievo opportunità nelle economie emergenti alle quali adeguare il portafoglio: preferenza ad esempio ai paesi meno vulnerabili all’aumento dei tassi di interesse americani perché hanno migliorato i propri conti pubblici, oppure paesi le cui riserve valutarie consentono di affrontare senza affanno la volatilità innescata dal primo decisivo aumento dei tassi americani.

Tra i paesi meno vulnerabili all’aumento dei tassi americani figurano la Cina, le Filippine, Taiwan, la Tailandia. Inoltre il Messico, la Polonia, il Cile, e soprattutto l’India hanno avuto un percorso virtuoso nell’ultimo anno e mezzo.

“Molti paesi emergenti hanno fatto i conti con i radicali cambiamenti dello scenario globale (cosa che invece l’Europa non sembra riuscire a fare) e hanno inaugurato percorsi di riforma. L’India ad esempio diciotto mesi fa aveva un deficit delle partite correnti di circa il 5% sul Prodotto Interno Lordo. La salda mano del governatore della banca centrale Raghuram Rajan e il calo del prezzo del petrolio, provvidenziale per un paese importatore netto di energia, hanno consentito l’abbattimento dell’inflazione e il saldo negativo delle partite correnti è oggi a 1,8%. Da mesi il debito indiano è tornato nel radar degli investitori che ne detengono la cifra record di circa 50 miliardi” conclude Carlo Benetti.

Per scaricare il documento completo visita il sito my.swissglobal-am.it
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