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Tempi duri per i venditori allo scoperto a Wall Street

27 Novembre 2014 15:30
financialounge -  mercati azionari profit warning Wall Street
All’inizio dell’anno erano in pochi gli esperti, tra analisti, gestori ed economisti, a suggerire di investire a Wall Street. Sebbene nessuno si dichiarava apertamente ostile al listino azionario americano, prevaleva in tutti la prudenza per una Borsa i cui indici erano sui massimi storici mentre gli utili aziendali risultavano molto tirati e, quindi, a rischio profit warning (cioè esposti all’annuncio di un allarme sul fatturato, sui margini o sugli utili aziendali).

La realtà, al 24 novembre 2014, dice che l’S&P500 di Wall Street segnava un +11,6%, che diventava +22,8% convertito in euro, grazie alla rivalutazione del biglietto verde sulla divisa unica europea da inizio anno. Certo non sono mancate le occasioni per i ribassisti, cioè per gli investitori che puntano sul ribasso dell’indice azionario USA, ma si è trattato di soltanto quattro casi in occasione di cali di almeno quattro punti percentuali.

Il primo, dal 15 gennaio al 3 febbraio (per un totale quindi di 19 giorni) ha visto l’indice dei Wall Street scendere del 5,79% mentre il secondo, tra il 2 e l’11 aprile (soltanto 9 giorni) ha registrato un ribasso del 4,1%; nella correzione di 14 giorni, tra il 24 luglio e il 7 agosto, l’S&P500 ha lasciato sul parterre il 4,4% e, infine, in quella di soli sette giorni, tra l’8 e il 15 ottobre scorsi, il calo è stato del 5,4%.

Si è trattato, in tutte le circostanze di correzioni molto limitate sia nell’ampiezza che nel tempo. E il timing, nelle operazioni short (ribassiste), sia tramite derivati che per mezzo di ETF è tutto: sarebbe bastato sbagliare qualche giorno, nell’assumere la posizione al ribasso oppure nel disporre l’ordine di vendita per azzerarla, che il potenziale guadagno sarebbe andato in fumo con seri rischi di accusare perdite.

È l’ennesima conferma che il fai da te, soprattutto quando si riferisce a strategie ribassiste (o di copertura del portafoglio per prevenire potenziali perdite), è un esercizio complesso: meglio delegare a un buon gestore azionario che abbia dimostrato di sapersi destreggiare sia durante le fasi di rialzo di Borsa che in quelle di correzione.
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