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I family office di tutto il mondo corrono a Wall Street

11 Novembre 2014 15:45
financialounge -  corporation USA Wall Street
Le famiglie più ricche del mondo stanno continuando a puntare sulle corporation americane per incrementare le loro fortune. Sono infatti almeno una dozzina i family office, il cui patrimonio sottostante originario è in Europa, Asia e Sud America, che hanno attivato presidi operativi negli Stati Uniti negli ultimi due anni facendo investimenti diretti in società americane dalla Silicon Valley fino alla East Coast.

Una strategia operativa che si è basata non soltanto sulla politica monetaria aggressiva della Federal Reserve, ma anche sul boom del petrolio di scisto che ha abbassato i costi energetici contribuendo a migliorare i bilanci societari fornendo alle corporation USA un vantaggio competitivo rispetto ai concorrenti delle altre regioni mondiali. Ricordiamo che un family office è una società di servizi che gestisce il patrimonio di una o più famiglie facoltose fungendo da centro di coordinamento per la gestione finanziaria e amministrativa delle famiglie.

Una famiglia tedesca che ha fondato una società automobilistica ha aperto un ufficio di investimento a New York quest’anno per individuare industrie automobilistiche, tessili o di lusso, sulle quali investire. Un’altra famiglia ha invece puntato direttamente su una compagnia specializzata nel business della consegna online dei fiori mentre un terzo family office ha investito in un società di servizi di notizie dedicate alle telefonia mobile. I family office di tutto il mondo sono alla ricerca di diversificazione e una maggiore esposizione verso gli Stati Uniti cercando di generare performance in un contesto a basso tasso di interesse andando alla ricerca di modi unici e personalizzati per farlo.

In base ad uno studio di quest’anno condotto dalla società di ricerca londinese Campden Wealth, i family office gestiscono 4.000 miliardi di dollari in attività a livello mondiale, circa il 55 per cento dei quali si basa al di fuori del Nord America. I flussi di ricchezza sono cresciuti ad un ritmo superiore dal 2013 nel Regno Unito, in Corea del Sud e in Danimarca, secondo un rapporto di questo mese firmato da Credit Suisse. Un family office investe di norma tra uno e tre milioni di dollari, lavorando a fianco delle imprese di private equity piuttosto che attraverso i fondi specializzati perché in questo modo non paga tasse oppure riduce i costi rispetto all’investimento diretto.

Ma ora cominciano a crescere le difficoltà. I multipli di prezzo per le offerte provenienti dal private equity degli Stati Uniti si attestano al livello più alto dal 2007, e alcune operazioni sono state effettuate con meno leva e più equity: ciò rende più difficile vedere in futuro rendimenti altrettanto attraenti come nel recente passato. Un filone nel quale i family office continuano a trovare opportunità è quello delle aziende private in cerca di un nuovo proprietario privato. Basti pensare che ogni giorno, circa 10.000 americani nati tra il 1946 e il 1964 si affacciano all’età pensionabile: molti di loro hanno costruito imprese ma non hanno un erede a cui passare in consegna l’attività e vogliono vendere. Anche per questo gli Stati Uniti rappresentano un buon terreno di caccia, in particolare per questo cambiamento generazionale, per i family office di tutto il mondo.
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