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Alexander Healy

Volatilità: strategie di portafoglio ora che è sui livelli minimi

29 Agosto 2014 12:45
financialounge -  Alexander Healy Antonio Bottillo diversificazione Emmanuel Bourdeix Harry Merriken mercati azionari volatilità
I fattori di mercato che determinano una così bassa volatilità, le tempistiche con cui potrebbe verificarsi un aumento della volatilità stessa, e le strategie che possono essere implementate per gestire gli effetti della volatilità sul portafoglio.
Sono questi i temi approfonditi da tre esperti del gruppo Natixis Global Asset Management (NGAM) secondo i quali questo è probabilmente un buon momento per valutare l’implementazione della volatilità come asset class nel portafoglio senza attendere il verificarsi di una crisi per diversificare i propri portafogli, perché così facendo si potrebbe arrivare troppo tardi.

“I nostri esperti degli investimenti analizzano i vari elementi di incertezza che possono far pensare a un risveglio della volatilità sui mercati. Tali considerazioni ci portano a sottolineare l’importanza di capire e gestire il rischio di un investimento, ancora prima del suo rendimento atteso. Nella costruzione di un portafoglio, quindi, è necessario affidarsi a uno specialista esperto che sappia valutare rischi e opportunità dei singoli mercati. Ancora più importante, anziché farsi sopraffare dai movimenti di mercato di breve periodo, l’investitore dovrebbe concentrarsi su obiettivi di lungo termine e assicurarsi di avere un portafoglio adatto ad affrontare diversi scenari di mercato e in grado di rispondere alle sue reali necessità future” dichiara Antonio Bottillo, Amministratore Delegato per l’Italia di Natixis Global Asset Management.

Per Emmanuel Bourdeix, Head of Seeyond, Co-CIO di Natixis Asset Management, per esempio, più permane il contesto attuale di tassi così bassi, maggiore è il rischio che la Fed allenti la presa sulla politica monetaria. È per questo motivo che Bourdeix ritiene che i falchi del Federal Market Operating Committee (FMOC) stiano facendo pressione sul Presidente della Fed, Janet Yellen, affinché acceleri sugli aumenti successivi dei tassi.


"Al contrario, in Europa, se la crescita dovesse continuare a stagnare, il contesto economico potrebbe non essere abbastanza robusto per assorbire un aumento dei costi energetici determinato dalle tensioni geopolitiche in Medio Oriente. L'Europa dovrebbe pertanto affrontare un potenziale rischio di deflazione. In questa prospettiva, è probabile che i mercati crollino e che aumenti la volatilità. Inoltre, il Giappone sta riscontrando più difficoltà del previsto nel superare il recente aumento dell’IVA e non è ancora fuori pericolo."

Emmanuel Bourdeix ritiene che questo sia probabilmente un buon momento per considerare la possibilità di aggiungere la volatilità come asset class nel portafoglio, per essere pronti ad affrontare le molteplici sfide e incertezze che l'economia globale dovrà superare nei prossimi mesi, specialmente a fronte dei cambiamenti di politica monetaria delle banche centrali mentre Harry Merriken, PhD, Chief Investment Strategist di Gateway Investment Advisers, ritiene che la bassa volatilità registrata nel 2014 dai mercati azionari, misurata dal VIX, non è stata determinata né dalla compiacenza del mercato e nemmeno da un eccesso di scambi sul VIX quanto piuttosto dal QE (quantitative easing) della Fed. Ecco perché Harry Merriken avverte: "Con l'abbandono da parte della Fed della propria politica monetaria accomodante e con l'aumento in ultima istanza dei tassi, ritengo che due fattori, distinti sebbene non indipendenti, potrebbero causare l'aumento dei prezzi delle opzioni e della volatilità implicita (VIX), la volatilità di mercato e l'aumento dei tassi di interesse".

Alexander Healy, PhD, Director of Strategic Research, Portfolio Manager di AlphaSimplex Group, infine, ritiene che gli investitori dovrebbero prendere in esame anche altre misure di volatilità.

"Per esempio, la volatilità della volatilità, ossia quanto rapidamente la volatilità può cambiare nel corso del tempo, sembra essere aumentata negli ultimi dieci anni. Pertanto, gli investitori dovrebbero probabilmente essere più dinamici nel modo in cui costruiscono i propri portafogli per far fronte ai rapidi mutamenti delle condizioni di mercato" tiene a precisare Alexander Healy che poi osserva come un basso livello del VIX sia in linea con la misura del rischio di AlphaSimplex Group (ASG), il Downside Risk Index (DRI), che si è attestato di media attorno a 28 nella prima metà del 2014, quindi ben al di sotto della media di lungo termine di 55.

Tuttavia, la misura dell'ASG ha un ambito più ampio e comprende i mercati globali. "Secondo le nostre misure, i mercati emergenti presentano un rischio sopra la media: la Russia, l'Ungheria e il Cile (tra altri mercati sudamericani) presentano un Downside Risk Index intorno a 60 e 70, ben al di sopra del 28 statunitense" afferma Alexander Healy.

La ricerca di ASG in merito al comportamento degli investitori suggerisce inoltre che essi tendono a prendere decisioni sbagliate in momenti di stress perché sono condizionati dalle proprie emozioni piuttosto che da una pianificazione razionale. Ma Alexander Healy ritiene che il contesto di oggi sia ben diverso da tale situazione.

In effetti, l’attuale scenario sembra configurare una situazione opposta, ossia un contesto “low-stress”. "Ecco perché ritengo che alcuni investitori stiano approfittando di questa occasione per considerare la possibilità di aggiungere strategie a bassa correlazione con azioni e obbligazioni, tra cui le strategie di trend-following, ad esempio le stratagie managed futures", puntualizza Alexander Healy il quale si dice preoccupato poi dalla tendenza, da parte degli investitori, di attendere il verificarsi di una crisi per diversificare i propri portafogli, rischiando così di arrivare troppo tardi nella loro azione.

"In primo luogo, perdono i vantaggi di una attenta allocazione in termini di diversificazione. In secondo luogo, si corre il rischio che, in caso di crisi, le proprie emozioni compromettano la capacità di prendere la decisione più razionale, andando potenzialmente a peggiorare una situazione già difficile", sostiene infatti Alexander Healy.
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