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Idee di investimento - Obbligazioni - 28 luglio 2014

28 Luglio 2014 09:40
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Joost Van Leenders di BNP Paribas Investment Partners nell’articolo “È il momento di puntare sulla Cina” valuta positivamente il carry (cioè l’extra rendmento offerto rispetto ai titoli di stato core di USA e Germania) sul debito societario high-yield europeo e sui titoli dei paesi emergenti in valuta locale. Per quanto riguarda i titoli di Stato, Joost Van Leenders non ritiene opportuno assumere una posizione short in termini di duration sui titoli tedeschi o USA mentre detiene posizioni neutre sui titoli convertibili e sulla liquidità.

“La ponderazione delle obbligazioni della Germania, in particolare la posizione dei titoli quinquennali rispetto a quelli a trenta anni, dovrebbe beneficiare dell’inclinazione della curva dei tassi. A nostro avviso, i rendimenti quinquennali vengono stabilizzati dalla politica espansiva della BCE, mentre il rialzo dei tassi negli USA potrebbe spingere al rialzo i rendimenti trentennali (e al ribasso, invece, le quotazioni, che si muovono in direzione opposta)” argomenta Joost Van Leenders che poi aggiunge ulteriori particolari sul portafoglio a reddito fisso:

"Deteniamo una posizione sovrappesata sui titoli Stato italiani rispetto a quelli del Regno Unito, soprattutto poiché la politica espansiva della BCE potrebbe favorire una flessione dei rendimenti dell’Italia, mentre l'orientamento restrittivo della Bank of England potrebbe spingere al rialzo i rendimenti dei gilts (i governativi inglesi). Inoltre, deteniamo una posizione sovrappesata nel debito del Messico (in dollari USA) rispetto ai Treasury decennali. Prevediamo infatti che le emissioni messicane dovrebbero beneficiare di fondamentali economici solidi e in miglioramento, del calo dell'inflazione e del basso livello dei tassi ufficiali. Riteniamo anche che l’economia del Messico sia protetta meglio dal rischio di un rallentamento in Cina rispetto ad altre economie dell’America Latina”.

Per Carlo Trabattoni, Head of Pan-European Intermediary Distribution and Global Financial Institutions Group di Schroders, in uno scenario post-crisi di bassi tassi d’interesse, politiche monetarie accomodanti e crescita relativamente contenuta, unito al fenomeno dell’invecchiamento della popolazione, gli investitori alla ricerca di reddito hanno bisogno di un’alternativa: ciò è coerente con una crescente domanda di soluzioni income che allarghino la gamma di opportunità a livello globale e multi-asset.

Il riferimento esplicito è al comparto Schroder ISF Global Multi-Asset Income che ha superato, a poco più di due anni dal lancio, i 5 miliardi di dollari di patrimonio gestito, con flussi d’investimento provenienti da Europa, Asia, America Latina e Medio Oriente.

“Nel reddito fisso, l’ulteriore allentamento da parte della Banca Centrale Europea ha portato i rendimenti dei bond europei ai minimi storici; a nostro avviso, questa è un’occasione per ribilanciare la nostra esposizione investment grade verso Nord America e Asia. Con un outlook più positivo sui Mercati Emergenti, dopo le ricadute legate al tapering, abbiamo aumentato l’esposizione a questa area. Il nostro approccio globale e svincolato dall’indice ci consente di trarre vantaggio dai diversi ritmi di crescita regionali e di focalizzarci sulle opportunità income più interessanti, ovunque esse siano” ha puntualizzato nell’articolo “Il fondo Global Multi-Asset Income oltre i 5 miliardi di dollari” Aymeric Forest, Head of Multi Asset Investments, Europe e Lead Fund Manager del fondo Schroder ISF Global Multi-Asset Income.
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