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Volatilità in aumento con le trimestrali in arrivo

10 Luglio 2014 09:10
financialounge -  correzione di borsa mercati azionari trimestrali USA volatilità
Il selloff (imponenti ordini di vendita di titoli sul mercato finanziario) nel settore della tecnologia e sulle small-cap notato in questi ultimi giorni è un segnale di avvertimento: la calma nel mercato azionario sta volgendo al termine.

"Gli investitori che una volta erano euforici ora sono più nervosi perché l'economia e il mercato non sono robusti come si credeva" fa presente Matt McCormick, gestore di fondi d’investimento presso la Cincinnati Bahl & Gaynor Inc. che ha poi aggiunto: "E’ piuttosto naturale che gli investitori preferiscano ora essere più cauti in un ambiente dove ci sono più domande che risposte".

Il VIX, l'indice di volatilità che riflette le attese sull’andamento dello S&P 500 di Wall Street, è balzato all’insù del 16 per cento in due giorni, mentre il Nasdaq Composite Index, l’indice dei titoli tecnologici USA, e il Russell 2000 Index, il paniere delle small cap americane, hanno lasciato sul terreno oltre il 2 per cento. Secondo gli esperti finanziari della Raymond James & Associates Inc., la speculazione sui titoli azioni statunitensi è stata eccessiva e ha fatto salire troppo e troppo in fretta le quotazioni alimentando ora la preoccupazione di una correzione: non dimentichiamo che l'S&P 500 ha chiuso la settimana scorsa al picco di sempre e il Dow Jones Industrial Average ha superato i 17.000 punti per la prima volta.

Nelle prossime due settimane più di 130 società dell’S&P 500 hanno in programma di riportare i risultati trimestrali e tra questi anche big del calibro di Citigroup, J.P. Morgan Chase & Co., Goldman Sachs Group e Johnson & Johnson.
È normale, quindi, che con la grande stagione degli utili in arrivo, ci si aspetti una ripresa della volatilità, come ha ammesso anche Peter Tuz, presidente della Chase Investment Counsel Corp.

Oltretutto, l’indice Vix stava stazionando su livelli che erano i più bassi degli ultimi sette anni e, nonostante, il rialzo di questi giorni è ancora al di sotto del 14 per cento della sua media dell’ultimo anno. Inoltre, secondo le statistiche di lungo periodo, il livello di attenzione è 20 al di sopra del quale i mercati cominciano a essere in fibrillazione.

Tanto per fare qualche esempio, mentre oggi il Vix è a 11,65 punti, il 3 febbraio durante la crisi tra Russia e Ucraina toccò quota 21,44, nel corso della crisi estiva 2011 del debito sovrano della zona euro sfiorò quota 50 e nel picco del fallimento Lehman Brothers nell’autunno 2008 superò quota 80.
Poi, per quanto riguarda le perdite degli ultimi giorni c’è da segnalare che si sono concentrate sulle azioni della tecnologia e sulla small-cap con valutazioni molto elevate: per esempio Twitter (-9,5%) e Pandora Media (-13,3%) trattano a 150 volte gli utili stimati, mentre Facebook (-4,5%) è valutata 45 volte i profitti attesi.

In conclusione, se da un lato è piuttosto normale che la volatilità riprenda vigore nelle prossime settimane, non bisogna farsi prendere dal panico evitando scelte emotive e tenendo sempre presente al valore dei titoli e dei fondi in portafoglio.
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