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La bassa volatilità manda in ferie i bond strutturati

4 Luglio 2014 15:55
financialounge -  Asia Pacifico Fondi obbligazionari tassi di interesse volatilità
Il collocamento di obbligazioni strutturate è destinato a ristagnare nella regione Asia-Pacifico nel secondo semestre, come conseguenza della bassa volatilità dei mercati finanziari globali che appanna l'appeal di questa tipologia di prodotti.

A renderlo noto è un sondaggio di importante broadcaster finanziario internazionale secondo il quale 10 su 14 banchieri che supervisionano la vendita e la strutturazione di questi prodotti dicono di non aspettarsi una diminuzione o nessun aumento di vendite di bond strutturati: e, tra le ragioni di questo loro pessimismo, la ridotta volatilità delle attività finanziarie sottostanti era la ragione più frequentemente citata.

I tassi di interesse eccezionalmente bassi e l’allentamento monetario non convenzionale adottato da parte delle banche centrali negli Stati Uniti, in Europa e in Giappone hanno ridotto le oscillazioni dei prezzi in tutti i mercati determinando un quadro non favorevole ai prodotti strutturati.

"La maggior parte dei titoli strutturati cerca di coinvolgere gli investitori che vendono qualche forma di opzionalità capace di generare un extra rendimento per aumentare la cedola della nota strutturata", ha dichiarato John Goff, responsabile a Hong Kong dei prodotti strutturati per i mercati globali di Nomura Holdings Inc. che ha poi aggiunto: “Così quando la volatilità è bassa e i rendimenti delle varie classi di attività sono schiacciati sui minimi storici è molto difficile trovare valore in questi particolari prodotti".

Il Bank of America Corp’s Market Risk Index, un indice che utilizza le opzioni per prevedere le fluttuazioni dei mercati azionari, valutari, delle materie prime e obbligazionari, è sceso a meno 1,33 il 1° luglio, il livello più basso mai registrato.

"Ci aspettiamo che volatilità rimanga bassa in tutte le asset class, purché l'attuale contesto di crescita globale positiva ma piuttosto anemica prevalga e la prospettiva di una stretta monetaria degli Stati Uniti resti ancora abbastanza lontana" ha affermato Richard Jerram, capo economista presso la Bank of Singapore,
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