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Banca d'Italia

Perché senza zavorre patrimoniali il titolo Bpm vola in Borsa

27 Giugno 2014 14:12
financialounge -  Banca d'Italia BPM Piazza Affari
Mercoledi 25 giugno, mentre l’indice Mib bancario perdeva lo 0,38% il titolo Banca Popolare di Milano (Bpm) chiudeva la seduta di Borsa con un rotondo +6, 18%.
Cosa è successo?

È arrivata la comunicazione ufficiale che la Banca d’Italia ha deciso di rimuovere i cosiddetti “add on”. Questi ultimi sono dei filtri prudenziali che di fatto fungono da zavorra al capitale di una banca: imposti da Bankitalia, costringono l’istituto di credito ad adottare fattori di ponderazione del rischio più prudenti assorbendo maggiore capitale sociale e, quindi, limitando la libertà operativa della banca.

Va ricordato che gli add-on furono imposti da Bankitalia a Bpm esattamente tre anni fa a seguito di alcune irregolarità nel corso di ispezioni effettuate tra il 2010 e il 2011 e che erano attribuibili alla precedente gestione della banca (quella con Massimo Ponzellini, presidente, e Enzo Chiesa e Fiorenzo Dalu, direttori generali). Ora, il buon esito della ripatrimonializzazione dell’istituto (in particolare, l’aumento di capitale da 500 milioni di euro), il ritorno all’utile nel 2013, e la nuova impostazione operativa e industriale del nuovo management, hanno convinto i funzionari di via Nazionale a eliminare le zavorre patrimoniali.

Ne deriva che se al 31 marzo scorso il common equity tier 1 ratio, il parametro di riferimento delle attività ponderate per il rischio per accertare l'adeguatezza minima del capitale bancario di fronte a situazioni di stress, era al 7,30% (al di sotto dell’8%, requisito minimo prefissato dalla BCE), oggi si arriva all’11%, in virtù di uno 0,50% derivante dalla cessione di Anima Holding, di un 1,20% dell’aumento di capitale, dell’1,80% della rimozione degli add-on e dello 0,20% degli utili in formazione per l’esercizio in corso.

Un quadro favorevole all’istituto di via Meda che, senza le zavorre di Bankitalia, può intraprendere un nuovo percorso di crescita di medio lungo termine con ricadute positive per i soci azionisti.
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