Assogestioni
I fondi flessibili grandi protagonisti a maggio
23 Giugno 2014 11:30
A maggio i fondi comuni aperti, con 6,1 miliardi di raccolta netta, hanno trainato i flussi di sottoscrizione mensili dell’industria italiana dell’asset management. Un settore in salute che ha totalizzato 43,6 miliardi di raccolta netta da inizio anno e, in virtù di mercati finanziari ben impostati, ha ritoccato il record assoluto relativo al patrimonio complessivo in gestione portandolo a 1.428 miliardi di euro.
Esaminando più da vicino i dati di maggio dei fondi comuni pubblicati stamani da Assogestioni, si scopre che nel mese gli italiani hanno premiato in modo incondizionato i fondi flessibili all’interno dei quali l’industria del risparmio, italiana ed estera, sta concentrando i nuovi prodotti più innovativi e capaci di rispondere alle esigenze di mercati sempre più complessi: fondi mix multi asset, prodotti absolute return, comparti specializzati su mercati azionari o obbligazionari ma con un approccio a rendimento assoluto, fondi con strategie di tipo risk parity o con target di rendimento e controllo del rischio.
Ad ogni modo sui flessibili si sono riversati 4,3 miliardi di raccolta netta: un fiume di denaro che ha lasciato molto indietro le altre categorie di fondi: dai bilanciati (887 milioni) agli obbligazionari (836 milioni), dagli azionari (292 milioni) ai fondi hedge (318 milioni) fino ai fondi monetari che continuano a soffrire una forte disaffezione del pubblico (-570 milioni).
A livello di patrimonio complessivo in gestione, i fondi obbligazionari mantengono però il primato con il 47,4% di quota di mercato (e 289,9 miliardi di asset sottostanti), seguiti dagli azionari con il 20,8% (e 127,1 miliardi), dai flessibili con il 20,3% (e 123,8 miliardi), dai bilanciati con il 6,1% (37,3 miliardi) e dai monetari con il 3,8% (22,9 miliardi).
Per quanto riguarda infine la sfida infinita tra fondi di diritto italiano e quelli di diritto estero sono questi ultimi, con 3,7 miliardi di flussi mensili netti, ad aver primeggiato davanti ai fondi di diritto italiano (2,4 miliardi): il patrimonio dei primi ha superato i 426 miliardi (con un market share del 69,7%) mentre quello dei fondi di diritto italiano ha sfiorato i 185 miliardi (30,3%).
Esaminando più da vicino i dati di maggio dei fondi comuni pubblicati stamani da Assogestioni, si scopre che nel mese gli italiani hanno premiato in modo incondizionato i fondi flessibili all’interno dei quali l’industria del risparmio, italiana ed estera, sta concentrando i nuovi prodotti più innovativi e capaci di rispondere alle esigenze di mercati sempre più complessi: fondi mix multi asset, prodotti absolute return, comparti specializzati su mercati azionari o obbligazionari ma con un approccio a rendimento assoluto, fondi con strategie di tipo risk parity o con target di rendimento e controllo del rischio.
Ad ogni modo sui flessibili si sono riversati 4,3 miliardi di raccolta netta: un fiume di denaro che ha lasciato molto indietro le altre categorie di fondi: dai bilanciati (887 milioni) agli obbligazionari (836 milioni), dagli azionari (292 milioni) ai fondi hedge (318 milioni) fino ai fondi monetari che continuano a soffrire una forte disaffezione del pubblico (-570 milioni).
A livello di patrimonio complessivo in gestione, i fondi obbligazionari mantengono però il primato con il 47,4% di quota di mercato (e 289,9 miliardi di asset sottostanti), seguiti dagli azionari con il 20,8% (e 127,1 miliardi), dai flessibili con il 20,3% (e 123,8 miliardi), dai bilanciati con il 6,1% (37,3 miliardi) e dai monetari con il 3,8% (22,9 miliardi).
Per quanto riguarda infine la sfida infinita tra fondi di diritto italiano e quelli di diritto estero sono questi ultimi, con 3,7 miliardi di flussi mensili netti, ad aver primeggiato davanti ai fondi di diritto italiano (2,4 miliardi): il patrimonio dei primi ha superato i 426 miliardi (con un market share del 69,7%) mentre quello dei fondi di diritto italiano ha sfiorato i 185 miliardi (30,3%).
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