Argentina

Argentina, le ricadute per i risparmiatori italiani

18 Giugno 2014 15:05

financialounge -  Argentina debito pubblico default mercati obbligazionari
la Corte Suprema degli Stati Uniti ha respinto il ricorso del governo di Buenos Aires contro la sentenza di un tribunale USA, che stabiliva il pagamento integrale delle obbligazioni dei creditori del debito argentino che non avevano aderito ai due accordi di ristrutturazione del debito sovrano del 2005 e del 2010, dopo il default da 95 miliardi di dollari di inizio 2002: Buenos Aires dovrà sborsare ora 1,3 miliardi di dollari.
Il paese sudamericano ha due possibilità: accettare la sentenza e pagare quanto stabilito dalla Corte Suprema USA o rifiutarla. Ma quali sarebbero le conseguenze per i risparmiatori italiani che detengono ancora bond argentini?

I circa 50 mila risparmiatori che non hanno aderito al concambio (e che quindi finora non hanno ricevuto né cedole nè tanto meno rimborsi di capitale) potrebbero, almeno in via teorica, risultare avvantaggiati dalla sentenza americana: questa infatti sancisce l’obbligo da parte del debitore (Stato argentino) del risarcimento per tutti gli obbligazionisti e non soltanto per quelli che hanno aderito al concambio. Per la maggioranza delle famiglie italiane che possiedono bond di Buenos Aires, che sono circa 400 mila, e che hanno invece aderito al concambio (ricevendo nuovi titoli del Tesoro argentino del valore nominale pari al 30% di quelli vecchi in loro possesso e che hanno incassato le cedole sui nuovi titoli) la sentenza può rappresentare un ulteriore empasse.

Infatti nel breve termine potrebbero non vedersi liquidati gli interessi in quanto la sentenza della Corte americana impone prima il rimborso dei bond non ristrutturati. Inoltre, dal momento che, secondo alcune fonti governative argentine, l’impatto della sentenza potrebbe lievitare fino a 15 miliardi qualora la sentenza fosse impugnata da altri creditori, si potrebbe arrivare a un nuovo default argentino con tutto ciò che ne deriverebbe per i possessori dei titoli concambiati. Non sappiamo come proseguirà l’odissea delle famiglie italiane invischiate nei bond argentini ma dalla vicenda è opportuno trarre alcune conclusioni.

I risparmiatori che decidono di affidarsi al fa da te devono essere perfettamente consapevoli degli alti rischi che possono correre; non solo i bond argentini, ma anche quelli Cirio, Parmalat e soprattutto Lehman Brothers dovrebbero aver insegnato che investire tutti i risparmi in un unico bond espone al pericolo di perdere tutto (o quasi tutto) il capitale investito.
Al contrario, investire in un buon fondo obbligazionario consente di diversificare su un centinaio di titoli ed emittenti: se anche uno di questi finisse in default la perdita sarebbe circoscritta all’1% circa del portafoglio e quindi facilmente recuperabile.

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