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Valide argomentazioni per sovrappesare ancora l'equity

13 Marzo 2014 10:40
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Era il 9 marzo del 2009 quando i mercati azionari mondiali toccavano quello che sarebbe stato il minimo della grande crisi scatenata dal crack della banca d’affari Lehman Brothers.
A cinque anni da quella data, nonostante la lunga corsa, il mercato azionario appare ancora adesso la migliore scelta per gli investitori rispetto ai bond e alla liquidità. È il messaggio che affiora dal commento settimanale ai mercati del 10 marzo di Russ Koesterich Global Chief Investment Strategist di BlackRock.

“Dopo una reazione negativa all'inizio della scorsa settimana, a seguito delle crescenti tensioni tra Russia e Ucraina in Crimea, i mercati hanno rapidamente recuperato. Lunedi si è affacciato un breve sell-off sui mercati con un picco di volatilità, ma con un effetto modesto. Il VIX Index (l’indice che misura la volatilità attesa dei mercati azionari) è salito a livelli superiori, mantenendosi comunque ben al di sotto della sua media di lungo periodo. Già martedì i mercati avevano recuperato e nuovamente raggiunto i nuovi massimi. In parallelo gli investitori hanno cominciato a spostarsi dalle attività considerate "porto sicuro" quali i titoli del Tesoro Usa, il che spiega perché i rendimenti dei Treasury Usa siano aumentati (e prezzi sono scesi) la scorsa settimana” racconta Russ Koesterich per il quale una parte della svolta nel sentiment degli investitori può essere attribuita a un certo allentamento delle tensioni nella regione russo-ucraina.

Il presidente russo Vladimir Putin ha sconfessato eventuali ambizioni territoriali più ampie facendo tirare un sospiro di sollievo. Chiaramente, questa è una situazione transitoria dal momento che la Crimea ha programmato il prossimo 16 marzo un referendum per decidere la scissione dall'Ucraina e l’adesione alla Russia, il cui esito tiene alto il dibattito tra i leader mondiali. A mano a mano che tale data si avvicina, i mercati tenderanno a prestare sempre più attenzione a questa regione del mondo.

Resta il fatto che i mercati finanziari hanno beneficiato di alcuni dati economici migliori del previsto, compresi i miglioramenti nella produzione, nonché un rimbalzo nel mercato del lavoro. Il rapporto sul mercato del lavoro USA di febbraio ha evidenziato la creazione di 177.000 nuovi posti di lavoro: si tratta di un significativo miglioramento rispetto a dicembre e gennaio, e suggerisce che almeno una parte della debolezza dei mesi precedenti poteva essere attribuite al maltempo.

“Nonostante il modesto aumento del mese scorso nella crescita di posti di lavoro, il ritmo di miglioramento del mercato del lavoro rimane al di sotto del ritmo delle precedenti riprese economiche. Il tasso di partecipazione al mercato del lavoro rimane basso e la disoccupazione di lunga durata elevata, confermando che l’occupazione statunitense è ancora lontana da una ripresa solida e strutturale. Anche l’indagine pubblicata dall’Institute for Supply Management's sul settore non manifatturiero USA (un indicatore chiave per il settore dei servizi) non è stato affatto positivo, essendo scivolato al livello più basso degli ultimi quattro anni nel mese di febbraio” fa presente Russ Koesterich.
In ogni caso, sembra che gli investitori stiano aggrappandosi agli ultimi dati economici (sebbene deboli) e che il momentum (bassi tassi di interesse e " abbastanza buoni" dati economici e reddituali) sia sufficiente a mantenere elevati i prezzi delle azioni.

Ma ora che il mercato toro sta entrando nel suo sesto anno, dove si collocheranno gli investitori?
“Intanto possiamo dire che le azioni non sono più a buon mercato e che sarà necessaria una crescita economica più forte per guidare guadagni e prezzi più elevati. Tuttavia, riteniamo che le quotazioni dell’equity siano più propense a dirigersi verso l’alto piuttosto che verso il basso. Le azioni, infatti, sembrano ancora come un'opzione d’investimento più attraente rispetto alla liquidità e ai bond. Gli investimenti in depositi monetari oggi pagano praticamente nulla mentre le aree tradizionali del mercato obbligazionario offrono poco rendimento al netto dell'inflazione e le tasse” risponde Russ Koesterich che poi conclude: “Di conseguenza ci sentiamo di incoraggiare gli investitori a mantenere la loro enfasi sulle Borse. Anche dopo un mercato toro di cinque anni, e le prospettive per una maggiore volatilità, sia l'ambiente macro (bassa inflazione , tassi bassi e un graduale miglioramento dell'economia) che le valutazioni relative offrono valide argomentazioni per sovrappesare l’equity”.
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