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Dal tweet al selfie, l’ecommerce prende piede sul web

6 Febbraio 2014 16:00
financialounge -  ecommerce Marc Jacobs moda settore tecnologico twitter
Con oltre 500 milioni di utenti registrati in ogni angolo del mondo, Twitter ha tutte le carte in regola per lanciarsi nell’ecommerce e magari riuscire là dove Facebook aveva fallito. Le voci sul prossimo lancio del social network nel mondo dell’ecommerce si stanno facendo sempre più insistenti, ma gli indizi sono stati seminati già da diverso tempo: almeno da Agosto, quando l’amministratore delegato Dick Costolo ha dato il via libera all’assunzione di Nathan Hubbard, ex CEO di Ticktmaster, un’azienda specializzata nella vendita biglietti di concerti ed eventi. Il secondo indizio è arrivato a Novembre, con i rumors su possibile accordo con Stripe, startup che si occupa di pagamenti nel web e nel mobile, e che oggi essersi concretizzato. Se a questi indizi aggiungiamo il legame tra il social network ed il sito di vendite online Fancy, allora il quadro si fa completo.

Stando ad alcune indiscrezioni uscite proprio da quest’ultimo, i pagamenti su Twitter potrebbero avvenire direttamente dal social, all’interno del proprio profilo. Una rivoluzione per il social che porterebbe anche allintroduzione di tweet commerciali, per la promozione di prodotti. Sempre secondo le voci non confermate il meccanismo di acquisto sarebbe davvero semplice e consentirebbe agli utenti la possibilità di finalizzare un acquisto attraverso il solo invio di un tweet con il testo “buy with Fancy". Un innovazione che, oltre ad immediati guadagni derivanti dalla vendita di prodotti, offrirebbe la possibilità al “uccellino blu” di raccogliere una quantità immensa di nuovi dati sui propri utenti, sulle loro preferenze: un’opportunità che si rivelerebbe altrettanto remunerativa.

Ad oggi il social network, che dal 7 Novembre scorso è quotato in borsa, vanta 300 milioni di utenti attivi mensili. Di questi circa 10 milioni sono italiani. La necessità dopo l’IPO di trovare nuove e concrete soluzioni per monetizzare è evidente. I grossi gruppi della moda hanno già colto le potenzialità del mezzo, prima fra tutte l’immediatezza e la propensione all’acquisto d’impulso. A tal proposito in occasione della New York Fashion Week, Marc Jacobs ha annunciato l’apertura di un store dedicato alla sua nuova linea di profumi Daisy: la particolarità del negozio è che non venrranno accettate monete come pagamento, bensì dei tweet preceduti da un hashtag (il simbolo cancelletto) dedicato per l’occasione. Anche se per il momento Marc Jacobs punta più sul ritorno pubblicitario, l’operazione rimane pur sempre uno dei primi tentativi concreti di trovare nuove ed originali soluzioni commerciali. Ma è tutta la moda a fare da traino nell’ecommerce e a sfruttare Twitter per iniziative votate alla vendita. Se infatti “Selfie” (autoscatto fotografico) è la parola dell’anno, secondo l’autorevole Oxford Dictionary, perché non sfruttare questo trend per monetizzare e testare nuove leve commerciali? Deve essere questo che ha pensato il brand di abbigliamento Urban Degree che ha promesso ai propri clienti sconti in cambio di autoscatto postato con un apposito hashtag. Simili iniziative rappresentano delle case history interessanti da cui prendere spunto.

Lo scenario sembrerebbe essere particolarmente favorevole a questo tipo di operazioni, anche in Italia, dove stando all’ultima ricerca condotta da Cisco, il rapporto tra italiani, internet e device Mobile si fa sempre più stretto. La rete sembrerebbe quindi al momento il luogo ideale dove sperimentare nuove leve commerciali e chissà che queste non portino presto anche a nuove soluzioni 2.0.
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