Ora la speculazione scommette sulla volatilità

Un investitore ha venduto circa 18 milioni di dollari di opzioni call sul Chicago Board Options Exchange Volatility Index (VIX), una strategia che si rivelerà redditizia se il VIX non incrementerà l’impennata registrata la scorsa settimana. L’operazione, in particolare, contempla la vendita di 250.000 calls 22 febbraio 2014 a circa 70 centesimi ciascuna ed è scattata subito dopo che il VIX aveva raggiunto un massimo intraday di 18,99 sul listino di New York: l'investitore realizzerà un lauto profitto solo a condizione che il VIX rimanga al di sotto di quota 22.

"Questa operazione è impressionante sia per le dimensioni che per il timing" ha riferito in un’intervista telefonica Henry Schwartz, presidente di Trade Alert, un fornitore basato a New York dei dati sulle opzioni di mercato che ha poi aggiunto: “È tuttavia difficile dire se si tratti di una scommessa vera e propria contro il VIX in aumento o di una copertura contro posizioni esistenti”.

Le opzioni calls sul VIX, sono infatti utilizzate dagli investitori come l'assicurazione contro le perdite del mercato azionario in quanto il VIX tende a forti rialzi quando le azioni scendono. Da notare, come fanno segnalare gli analisti del settore dei derivati, che la scorsa settimana è stato registrato un record di 8,4 milioni di calls in circolazione sul VIX prima della scadenza della scorsa settimana, un livello più del doppio rispetto al mese di giugno.

L’indice VIX, che sintetizza le aspettative sulla volatilità dell’indice S&P500 di Wall Street, è salito la scorsa settimana dopo che i dati previsionali di una possibile contrazione della produzione manifatturiera cinese e quelli della svalutazione del peso argentino avevano scosso la fiducia degli investitori. Il valore del VIX è balzato del 46 per cento a 18.14 la scorsa settimana, il maggior incremento settimanale dal maggio 2010: ieri, però, è scivolato del 4 per cento a quota 17,42 .