Alla scoperta del Marocco

Una tassazione semplificata con ampi incentivi per gli investimenti esteri. Zone franche costituite ad hoc per sviluppare e promuovere l’export. Una manodopera giovane ma sempre più qualificata e a basso costo. Una stabilità politica piuttosto rara per un paese emergente, in generale, e africano, in particolare. Una integrazione nella rete globale dei trasporti ai massimi livelli mondiali. Sono questi alcuni dei maggiori punti di forza che il Marocco sfoggia per candidarsi a svolgere il ruolo di vero e proprio hub per gli investimenti europei nell’Africa sub-sahariana.

Un’ambizione che, peraltro, offre molte opportunità all’Italia. Il nostro paese, sebbene sia già oggi il terzo partner commerciale in assoluto con il Marocco, dista notevolmente dai volumi di interscambio che possono vantare Spagna e Francia che ci precedono. Le opportunità sono su vasta scala, ma le principali fanno riferimento al settore delle infrastrutture (aeroporti, rete ferroviaria ad alta velocità, porti e logistica), in quello dell’edilizia e il relativo indotto del design e dell’arredo.

Non a caso, alcuni operatori italiani attivi in Marocco definiscono il paese “come l’Italia degli anni ‘80”: una nazione con una crescente disponibilità di maggiore ricchezza per la fascia media e medio bassa della popolazione che aspira a standard qualitativi di vita sempre più occidentali. E le piccole e medie imprese italiane dell’edilizia delle costruzioni, dell’arredo e dei mobili rappresentano uno dei punti di riferimento a livello mondiale in termini di rapporto qualità/prezzo.