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Ben Bernanke

Il tapering della Fed

di Maria Paola Toschi 21 Giugno 2013 20:00
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La Fed ha cominciato a preparare i mercati a uno scenario futuro di graduale rientro dell’allentamento quantitativo, ovvero dei massicci acquisti mensili pari a 85 miliardi di dollari su MBS e Treasury. A giugno la Fed ha specificato che il cosiddetto tapering, cioè una riduzione degli acquisti mensili di titoli, potrà iniziare a fine anno, se i dati economici lo consentiranno. Nonostante i recenti movimenti, i tassi restano ancora molto bassi. Non ci sono convincenti condizioni economiche per immaginare una fine imminente dell’allentamento quantitativo. Una strategia flessibile sarà la chiave per affrontare i mercati obbligazionari che resteranno volatili e dipendenti dal trend dei dati sul mercato del lavoro statunitense.

Cosa significa tapering
A maggio il Governatore della Fed ha sorpreso i mercati suggerendo una riduzione degli acquisti mensili di titoli (il cosiddetto tapering) prima delle attese e inducendo una reazione piuttosto violenta ed emotiva dei mercati. Questa settimana la Fed ha peraltro specificato che la politica monetaria resterà estremamente espansiva, i tassi resteranno a livelli eccezionalmente bassi, ma se i dati economici e del mercato del lavoro continueranno a mostrare segnali di miglioramento, la Fed inizierà a ridurre gli acquisti mensili verso la fine dell’anno, continuerà a ridurre l’ammontare di acquisti mensili nel corso del 2014, con l’intenzione di finire l’allentamento quantitativo a metà del 2014.

Nella conferenza stampa seguita alla riunione del FOMC, il Governatore della Fed ha evidenziato che l’economia continua a migliorare gradualmente e che negli ultimi sei mesi ha prodotto una media mensile di 200.000 nuovi occupati. Tuttavia il livello di disoccupazione resta alto (7,6%) e l’inflazione ben al di sotto del livello di lungo termine considerato appropriato dalla Fed vicino al 2%.

Bernanke ha indicato in un tasso di disoccupazione al 7% la condizione esplicita che potrà suggerire un inizio di rallentamento degli acquisti mensili di titoli. È molto importante capire che il tapering non è un vero inasprimento di politica monetaria. Quest’ultima infatti resterà estremamente espansiva, con tassi eccezionalmente bassi almeno fino a quando la disoccupazione resterà al di sopra di 6,5%.

Implicazioni di investimento
La graduale uscita dall’allentamento quantitativo (QE3) non è imminente ma sarà spostata in avanti nel corso del 2013 solo se il contesto economico continuerà a migliorare e il tasso di disoccupazione si porterà vicino al 7%. I mercati continueranno a essere volatili e gli investitori saranno fortemente focalizzati sull’uscita dei dati sull’occupazione statunitense per meglio capire quando questo fine anno sarà esattamente.

I tassi potranno restare sotto pressione al rialzo soprattutto per quanto riguarda le duration più lunghe. Sarà molto importante adottare strategie più flessibili perchè le varie asset class obbligazionarie hanno una diversa sensitività al rialzo dei tassi.

Infine va considerato che, nonostante i movimenti delle ultime settimane, i tassi restano a livelli estremamente bassi. Ciò potrà limitare gli effetti sfavorevoli di questo cambiamento di scenario sui mercati azionari che continuano a restare una valida opportunità nella logica di diversificazione rispetto alla componente obbligazionaria dei portafogli.
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