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Le strategie anti inflazione

20 Maggio 2013 08:00
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Con il calo delle quotazioni delle principali materie prime, e in particolare quelle energetiche, i prezzi al consumo mostrano una dinamica molto più moderata rispetto a 6-12 mesi fa.

In Italia, per esempio, l’inflazione in aprile si è adagiata all’1,2%, più o meno identica a quella tedesca (1,15% su base annua). Insomma, nonostante le principali banche centrali (dalla Federal Reserve americana alla Bank of England, passando per la Banca del Giappone) stiano stampando moneta come non era mai avvenuto nel passato, il costo della vita sembra non rappresentare un problema. Almeno per ora. Ma se ci si volesse cautelare da una futura, sebbene per ora non prevedibile a breve termine, fiammata inflattiva gli strumenti per farlo non mancherebbero.

I migliori, in assoluto, sono i fondi specializzati sui bond e sugli strumenti finanziari inflation linked. Questi fondi diversificano il portafoglio sia sui titoli di Stato che sui corporate bond caratterizzati da un tasso di remunerazione legato all’inflazione: tra questi, per citarne alcuni tra i più diffusi nel nostro Paese, i BTP-i (che pagano una cedola in funzione dell’andamento del tasso di inflazione europeo) e i BTP Italia (che invece riconoscono ogni sei mesi la rivalutazione del capitale e la cedola in base ai prezzi al consumo italiani).

Il vantaggio di investire in fondi inflation linked consiste nella possibilità di un’ampia diversificazione anche con un modesto capitale: bastano infatti poche centinaia o, al massimo, alcune migliaia di euro, per garantirsi un portafoglio composto da diverse decine di titoli studiati per beneficiare dell’aumento dell’inflazione.

In alternativa ai fondi, si possono adottare alcune strategie che hanno dimostrato di funzionare quando, in passato, ci sono state fiammate inflattive. La prima consiste nell’investire nell’oro, direttamente o tramite etf specializzati: le quotazioni del prezioso metallo giallo, infatti, hanno mostrato di saper assicurare una copertura anche alle impennate inflattive a due cifre.

La seconda strategia, invece, prevede l’investimento in fondi azionari: le Borse, infatti, hanno registrato ottime performance durante le fasi d’inflazione in risalita o che si vada ad attestare su livelli superiori alla media.
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