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gestione attiva

L'arte della selezione

19 Aprile 2013 08:00
financialounge -  gestione attiva gestione passiva Made In Italy rendimenti selezione stock picking
La gestione attiva si differenzia da quella passiva per la possibilità, da parte dei gestori, di adottare scelte di portafoglio differenti, anche in modo significativo, rispetto al benchmark, cioè all’indice del mercato finanziario di riferimento.

Ad esempio, un gestore azionario attivo di un fondo azionario italiano, potrebbe sovrappesare il settore del lusso e del made in Italy a discapito di quello finanziario. Oppure potrebbe, all’interno di un settore, sovrappesare uno o più specifici titoli rispetto ad altri. Un gestore azionario globale internazionale, invece, può sovrappesare le aree geografiche (Usa, Europa, Asia, etc.), i settori in ogni singola area geografica o a livello globale, o, ancora, andare a individuare i singoli titoli per area geografica, Paese e settore.

In quest’ultimo caso, si parla di stock picking, la metodologia tramite la quale il gestore si concentra sulla singola società quotata esaminandone il bilancio, lo stato patrimoniale, la posizione finanziaria, il trend dei margini operativi, il model business, la qualità del management, la forza del marchio, il potere del prezzo dei propri prodotti, la dipendenza dalle materie prime, la presenza in mercati internazionali dinamici.

Elementi che tra loro non sempre hanno strette relazioni ma che un buon gestore deve riuscire a comporre come tessere di un unico puzzle. È un’arte che si impara con anni di lunga esperienza sul campo e che determina la capacità di scegliere le società vincenti nel futuro e ad escludere quelle destinate a soccombere e quindi a essere svalutate in Borsa.

Un’arte che non solo giustifica ampiamente il costo maggiorato dei fondi a gestione attiva rispetto a quelli passivi e agli etf, ma che, nel medio lungo termine, assicura al sottoscrittore ritorni di diversi punti percentuali superiori a quelli del benchmark.
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