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Outlook 2013 mercati obbligazionari

3 Gennaio 2013 08:00
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La ricerca di rendimenti continuerà ad essere il tema dominante per gli investitori nel 2013. Ne sono convinti sia gli esperti di Pioneer Investments che quelli di Invesco. Cominciamo da Pioneer Investments.

Sebbene le obbligazioni societarie abbiano ridotto in modo consistente gli spread, ci sono buone possibilità che questa asset class possa continuare ad offrire complessivamente rendimenti accettabili, in un contesto dove i tassi potrebbero mantenersi molto bassi per un lungo periodo di tempo, o crescere molto lentamente.

In generale Pioneer Investments ritiene che nel 2013 occorrerà essere molto selettivi nel credito per individuare, tramite la ricerca sui singoli titoli/settori, quelle aree che possano offrire un buon bilanciamento fra rischio e rendimento e che presentino un disallineamento fra valutazioni di mercato e fondamentali. Per Pioneer Investments c’è valore anche nel comparto high yield, sia negli USA che in Europa, perché il rendimento offerto da questi titoli è interessante e i livelli di default delle società rimangono piuttosto bassi.

Inoltre è un mercato che continua a migliorare in termini di liquidità, per effetto dell’incremento delle emissioni, e di diversificazione settoriale. Sempre in ottica di diversificazione dei portafogli gli esperti di Pioneer Investments ritengono vi siano ancora opportunità nelle obbligazioni emesse dai Paesi emergenti, governative e, soprattutto, corporate.

John Greenwood, Chief Econimist di Invesco parte dalla situazione riguardante i Paesi industrializzati che vede tassi d’interesse schiacciati sui minimi storici, bilanci statali ancora deboli, una bassa crescita della massa monetaria e del credito, un PIL sotto la media mondiale con un’inflazione che tenderà a ridursi.

La conclusione cui giunge John Greenwood, è che l’asset allocation non possa prescindere dalla ricerca di rendimento. Per quanto attiene alle fonti di reddito di qualità, John Greenwood ne delinea soprattutto tre: le azioni, supportate da dividendi molto sostenuti rispetto alla media storica, le opportunità da cogliere nel settore immobiliare (in particolare statunitense) e le emissioni obbligazionarie societarie.

Le obbligazioni corporate nel mirino sono quelle di alta qualità che pagano cedole più generose rispetto ai titoli di stato di pari valuta (euro e dollaro) e durata, che poggiano su bilanci societari e che beneficiano di ingenti flussi di cassa capaci di generare utili sostenibili.
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