cina
Moderatamente ottimisti per il 2013
6 Dicembre 2012 21:00
diamo che per l’economia globale stia iniziando una fase di graduale miglioramento per una serie di motivi: la probabile soluzione positiva sul cosiddetto fiscal cliff negli Stati Uniti, la ripresa della crescita economica in Cina e la stabilizzazione della crisi dell’Eurozona” riferisce a FinanciaLounge Giordano Lombardo, Presidente di Pioneer Investment Management SGRpA che poi spiega:
“Negli Stati Uniti iniziamo a registrare segnali positivi nell’ambito dell’economia reale, in particolar modo nel settore immobiliare, mentre la Fed continuerà la sua azione di politica monetaria accomodante a supporto della riduzione della disoccupazione. Le aziende hanno bilanci sani e crediamo che gli attuali margini siano sostenibili anche nel prossimo futuro. Inoltre riteniamo che l’incertezza collegata alla risoluzione del “fiscal cliff” dovrebbe essere temporanea. Sul lungo termine la principale sfida per gli USA è legata alla gestione dell’enorme debito pubblico che si sta generando a causa degli elevati livelli di deficit, amplificati dall’aumento delle politiche di welfare che non hanno adeguata copertura finanziaria”.
In Europa, sempre secondo Giordano Lombardo, gli interventi della BCE hanno contribuito a ridurre fortemente il rischio di un collasso dell’euro, grazie all’introduzione, la scorsa estate, dell’OMT. I paesi cosiddetti “periferici” hanno fatto progressi nell’implementazione di riforme economiche strutturali, soprattutto nell’ambito del mercato del lavoro e nei sistemi pensionistici.
“La buona notizia per il prossimo anno è che la necessità di attuare misure di politica fiscale nei paesi periferici sarà inferiore rispetto al 2102, e questo contribuirà a generare un ritorno alla crescita economica nella seconda metà del 2013. La politica monetaria continuerà ad essere accomodante per prevenire crisi di liquidità, mentre le condizioni del mercato del credito in molti paesi rimarranno difficili, e la frammentazione dei differenti mercati nazionali è destinata a continuare, prima che si faccia un significativo passo in avanti nella realizzazione dell’unione bancaria” sottolinea Giordano Lombardo che poi passa a parlare della Cina:
“Nell’ultimo trimestre dell’anno, abbiamo assistito ad una ripresa della crescita economica e crediamo che ci siano ancora margini per attuare misure fiscali e monetarie espansive finalizzate a prevenire un nuovo rallentamento. Negli anni che seguiranno il 2013 la Cina dovrà affrontare una sfida molto impegnativa, quella di passare da un modello di crescita basato sugli investimenti ad uno incentrato sui consumi interni. La nuova leadership politica dovrà andare oltre la retorica degli annunci di riforme economiche e dovrà passare alla loro implementazione in alcuni settori fondamentali, come quello dello stato assistenziale (welfare). Inoltre si dovrà procedere con liberalizzazione del settore finanziario e del mercato valutario. È necessario, infine, un maggiore sostegno alle imprese private”.
“Negli Stati Uniti iniziamo a registrare segnali positivi nell’ambito dell’economia reale, in particolar modo nel settore immobiliare, mentre la Fed continuerà la sua azione di politica monetaria accomodante a supporto della riduzione della disoccupazione. Le aziende hanno bilanci sani e crediamo che gli attuali margini siano sostenibili anche nel prossimo futuro. Inoltre riteniamo che l’incertezza collegata alla risoluzione del “fiscal cliff” dovrebbe essere temporanea. Sul lungo termine la principale sfida per gli USA è legata alla gestione dell’enorme debito pubblico che si sta generando a causa degli elevati livelli di deficit, amplificati dall’aumento delle politiche di welfare che non hanno adeguata copertura finanziaria”.
In Europa, sempre secondo Giordano Lombardo, gli interventi della BCE hanno contribuito a ridurre fortemente il rischio di un collasso dell’euro, grazie all’introduzione, la scorsa estate, dell’OMT. I paesi cosiddetti “periferici” hanno fatto progressi nell’implementazione di riforme economiche strutturali, soprattutto nell’ambito del mercato del lavoro e nei sistemi pensionistici.
“La buona notizia per il prossimo anno è che la necessità di attuare misure di politica fiscale nei paesi periferici sarà inferiore rispetto al 2102, e questo contribuirà a generare un ritorno alla crescita economica nella seconda metà del 2013. La politica monetaria continuerà ad essere accomodante per prevenire crisi di liquidità, mentre le condizioni del mercato del credito in molti paesi rimarranno difficili, e la frammentazione dei differenti mercati nazionali è destinata a continuare, prima che si faccia un significativo passo in avanti nella realizzazione dell’unione bancaria” sottolinea Giordano Lombardo che poi passa a parlare della Cina:
“Nell’ultimo trimestre dell’anno, abbiamo assistito ad una ripresa della crescita economica e crediamo che ci siano ancora margini per attuare misure fiscali e monetarie espansive finalizzate a prevenire un nuovo rallentamento. Negli anni che seguiranno il 2013 la Cina dovrà affrontare una sfida molto impegnativa, quella di passare da un modello di crescita basato sugli investimenti ad uno incentrato sui consumi interni. La nuova leadership politica dovrà andare oltre la retorica degli annunci di riforme economiche e dovrà passare alla loro implementazione in alcuni settori fondamentali, come quello dello stato assistenziale (welfare). Inoltre si dovrà procedere con liberalizzazione del settore finanziario e del mercato valutario. È necessario, infine, un maggiore sostegno alle imprese private”.
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