Asia
Sconto del 15% sull'Asia Pacifico
28 Novembre 2012 08:00

lia, Cina, Corea del Sud, Filippine, Hong Kong, India, Indonesia, Malesia, Nuova Zelanda, Singapore, Tailandia, Taiwan. Sono i 12 Paesi che compongono l’indice Msci Asia Pacific ex Japan, rappresentativo di una delle aree più dinamiche del pianeta.
Dal fallimento della banca d’affari USA Lehman Brothers (ottobre 2008) a oggi, l’Msci Asia Pacific ex Japan ha registrato un guadagno, comprensivo dei dividendi distribuiti nei 4 anni, del 108,61% pari al 20,17% annuo: nello stesso arco di tempo l’Msci Pacific, che include il Giappone, l’Australia, Hong Kong, Singapore e la Nuova Zelanda, ha messo a segno un ricavo del 42,33% mentre l’Msci word, l’indice delle Borse mondiali, ha fatto segnare un +52,41%.
Tuttavia, negli ultimi 12 mesi, cioè dal 31 ottobre 2011 al 31 ottobre scorso, l’Msci Asia Pacific ex Japan (+7,42%, sebbene abbia fatto meglio rispetto all’Msci Pacific (+2,37%), è stato superato dall’Msci world index (+10,15%). Sono state soprattutto le Borse dell’India (Msci India: -6,19%) e di Taiwan (-2,21%) a rallentare la corsa ma anche i listini azionari di Sidney (+2,7%), Giacarta (+1,54%) e Seul (+2,47%) hanno avuto rendimenti poco brillanti.
Ma quel che più conta per gli investitori è che ora l’indice Msci Asia Pacific ex Japan risulti sottovalutato di circa il 15% rispetto alla sua media quinquennale: infatti il p/e attuale (cioè il rapporto prezzo / utili) si attesta a 13,4 contro una media del 15,4 dal 2007 a oggi.
Investire oggi in un fondo azionario specializzato sulle Borse dell’Asia Pacific ex Japan potrebbe quindi essere interessante soprattutto se effettuato tramite un piano di accumulo (pac) e con un orizzonte temporale di almeno 3-5 anni.
Dal fallimento della banca d’affari USA Lehman Brothers (ottobre 2008) a oggi, l’Msci Asia Pacific ex Japan ha registrato un guadagno, comprensivo dei dividendi distribuiti nei 4 anni, del 108,61% pari al 20,17% annuo: nello stesso arco di tempo l’Msci Pacific, che include il Giappone, l’Australia, Hong Kong, Singapore e la Nuova Zelanda, ha messo a segno un ricavo del 42,33% mentre l’Msci word, l’indice delle Borse mondiali, ha fatto segnare un +52,41%.
Tuttavia, negli ultimi 12 mesi, cioè dal 31 ottobre 2011 al 31 ottobre scorso, l’Msci Asia Pacific ex Japan (+7,42%, sebbene abbia fatto meglio rispetto all’Msci Pacific (+2,37%), è stato superato dall’Msci world index (+10,15%). Sono state soprattutto le Borse dell’India (Msci India: -6,19%) e di Taiwan (-2,21%) a rallentare la corsa ma anche i listini azionari di Sidney (+2,7%), Giacarta (+1,54%) e Seul (+2,47%) hanno avuto rendimenti poco brillanti.
Ma quel che più conta per gli investitori è che ora l’indice Msci Asia Pacific ex Japan risulti sottovalutato di circa il 15% rispetto alla sua media quinquennale: infatti il p/e attuale (cioè il rapporto prezzo / utili) si attesta a 13,4 contro una media del 15,4 dal 2007 a oggi.
Investire oggi in un fondo azionario specializzato sulle Borse dell’Asia Pacific ex Japan potrebbe quindi essere interessante soprattutto se effettuato tramite un piano di accumulo (pac) e con un orizzonte temporale di almeno 3-5 anni.
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