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Fotografia private equity e venture capital

2 Ottobre 2012 14:20
financialounge -  italia raccolta netta
In base ai dati diffusi dall'AIFI, Associazione Italiana del Private Equity e Venture Capital, costituita nel maggio 1986 al fine di sviluppare, coordinare e rappresentare, in sede istituzionale, i soggetti attivi sul mercato italiano dell'investimento in capitale di rischio, nel primo semestre del 2012 il mercato italiano del private equity e venture capital ha registrato un nuovo rallentamento del 43% rispetto al 2011, con 147 nuove operazioni (-8%), per un controvalore complessivo pari a 868 milioni di euro.

In termini di ammontare, in linea con gli anni precedenti, la maggior parte delle risorse investite è stata destinata alle operazioni di buy out, che hanno attratto 512 milioni di euro (-56% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno), a causa della mancanza di operazioni di dimensione significativa. Considerando il numero di operazioni, invece, al primo posto si è classificato il comparto dell’early stage, che ha superato l’expansion, con 55 investimenti (+10%), oltre la metà dei quali (55%) realizzati in imprese high tech.

Sul versante della raccolta di nuovi capitali, le difficoltà sono continuate anche nella prima parte del 2012, che ha visto una flessione del 17% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente: le risorse affluite verso gli investitori istituzionali attivi in Italia, infatti, sono state pari a 320 milioni di Euro, contro i 384 milioni del primo semestre del 2011. Al 30 giugno 2012 il portafoglio complessivo degli operatori monitorati in Italia risultava composto da 1.080 società, per un controvalore delle partecipazioni detenute, valutato al costo di acquisto, pari a 19,6 miliardi di euro: alla stessa data, le risorse disponibili per investimenti, al netto delle disponibilità degli operatori pan-europei e captive, ammontavano a 6,2 miliardi di Euro.

Fonte dati: AIFI
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