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Sempre più attraenti le solide obbligazioni asiatiche

17 Settembre 2012 00:00
financialounge -  Asia cina Fondi obbligazionari germania titoli di stato USA
In un contesto di mercato caratterizzato da bassi tassi di interesse a lungo termine e da prezzi al consumo in aumento sono in molti, tra consulenti finanziari e asset manager, a ritenere indispensabile un’offerta completa di prodotti di investimento a reddito fisso orientati sui mercati asiatici.

In particolare, proprio la ricerca di rendimenti dovrebbe essere il motore della futura domanda di obbligazioni del Far East, tra le poche soluzioni alternative ai titoli di stato dei Paesi più sviluppati e più solidi (Usa, Germania, Giappone) che consentano agli investitori di conseguire i propri obiettivi finanziari anche in un contesto di depressione finanziaria. Ma perché gli emittenti asiatici sono ritenuti attualmente più solidi che in passato e, soprattutto, affidabili?

Occorre ricordare che nel 1997 ebbe origine una profonda crisi finanziaria che, dalla Tailandia si propagò rapidamente agli altri Paesi del Bacino del Pacifico dall’Indonesia alla Corea del Sud, dalla Malesia a Singapore, fino alle Filippine. Quei Paesi, adottando profonde riforme strutturali non solo hanno superato quella crisi ma dopo 15 anni sono diventati più solidi e affidabili. Basti pemsare, per esempio, che i paesi asiatici in crescita, inclusa la Cina, detengono attualmente oltre il 60% delle riserve globali in valuta estera, ovvero circa il doppio rispetto a quando scoppiò la crisi nel 1997. Ma c’è di più.

I paesi asiatici possono inoltre vantare un avanzo delle partite correnti, e questo li rende meno vulnerabili alle crisi. Un bond decennale Usa a fine agosto offriva un rendimento lordo dell’1,58% che per l’investitore comporta una perdita reale di potere d’acquisto, con un rendimento pari a -0,7% se si considera l’impatto dell’inflazione. Stesso discorso per i titoli di stato della Germania (-0,6%). I titoli governativi asiatici, invece, garantiscono un ritorno medio annuo del 4,2% in valuta locale e permettono di attuare quindi una efficiente diversificazione del portafoglio a reddito fisso in ottica di medio termine.

Inoltre i bond asiatici possono beneficiare della solidità strutturale delle rispettive economie, grazie ai robusti tassi di crescita, alla crescente competitività, alla sana bilancia commerciale e all’avanzo delle partite correnti, e sia al potenziale apprezzamento di valute quali il Renminbi cinese, la Rupia indonesiana o il Ringgit malaysiano nei confronti dell’euro e del dollaro Usa.
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