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Claudia Calich

Perchè diversificare sulle valute emergenti

6 Agosto 2012 20:00
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Nell’articolo “Quando la diversificazione valutaria rende” pubblicato il 20 luglio scorso su FinanciaLounge sono state illustrate le ottime performance del comparto Invesco Emerging Local Currencies Debt gestito dal team Fixed Income guidato da Claudia Calich.

Proprio il gestore ha voluto intervenire direttamente spiegando le ragioni che spingono ad investire in un comparto come l’Invesco Emerging Local Currencies Debt fund: “Esporsi sulle valute dei Paesi in via di sviluppo che esprimono le migliori dinamiche macro economiche, consente all’investitore di cogliere due opportunità. E’ in grado di partecipare al rafforzamento graduale, ma strutturale, delle valute emergenti nei prossimi anni, e beneficia di rendimenti superiori a quelli mediamente spuntabili con titoli denominati in euro. Per esempio, nel portafoglio del comparto Invesco Emerging Local Currencies Debt fund, il rendimento medio netto alla scadenza si attesta al 6,04%, un rendimento di tutto rispetto”.

Oltretutto l’asset class sottostante, si è dimostrata non molto correlata con gli indici di mercato: “E’ proprio così. L’indice JPM EMBIG Emerging markets bond index global ha registrato una correlazione del 68% (0,68) con l’Msci emerging markets index, del 54% (0,54) con l’indice S&P500 di Wall Street e soltanto del 14% (0,14) con i Treasury Bills Usa” conferma Claudia Calich che poi aggiunge: “I tre maggiori indici di JPMorgan sul debito emergente sono indici con rating minimo investment grade (rating non inferiore a BBB- nella scala di S&P e a Baa3 in quella di Moody’s): nel 2011 i Paesi emergenti hanno meritato 38 upgrade di rating contro i 36 downgrade a carico dei Paesi sviluppati. Inoltre la crescita economica attesa per quest’anno per i Paesi emergenti si attesta a quota 5,7% contro l’1,4% di quella stimata per i Paesi sviluppati”.

Come dire che l’ emerging markets local currencies sta evolvendo per assumere le caratteristiche di una vera propria asset class strategica. In ogni caso, come per tutte le asset class valutarie, anche in questa assumono un’importanza di rilievo le scelte di sovra e sottopeso valutario e di duration.

“Il comparto Invesco Emerging Local Currencies Debt fund sovrappesa la Naria nigeriana, il rublo russo, il Ringgit malese, il peso uruguaiano e sottopesa il peso colombiano, il fiorino olandese, il baht tailandese e la rupia indonesiana. Inoltre prevede una posizione long (rialzista) cash sul dollaro Usa controbilanciata, solo in parte, da una posizione (short) ribassista liquida sull’euro. A livello di duration, privilegiamo i bond brasiliani, malesi, russi, turchi e filippini o perché ci aspettiamo un ribasso dei tassi oppure un miglioramento del rating (nel caso specifico della Turchia): al contrario siano in sottopeso di duration sui bond messicani, polacchi, ungheresi, indonesiani e tailandesi” conclude Claudia Calich.

Investire nel comparto Invesco Emerging Local Currencies Debt fund consente pertanto di attuare una efficiente diversificazione valutaria nel medio lungo termine. Inoltre, l’investitore ha a propria disposizione la possibilità di sottoscrivere la classe a distribuzione dei proventi, tramite la quale si assicura, ogni mese, l’incasso di un dividendo: per il periodo marzo 2102 - febbraio 2013, per esempio, la cedola annualizzata distribuita su base mensile, sarà pari al 5,50% per il comparto Classe A e al 4,80% per il comparto Classe R.
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